












In un'intervista del 1996 Alarico Gattia ricorda:
«Poi mi ha chiamato il "Corriere dei ragazzi", diretto da Guglielmo Zucconi, offrendomi un lavoro molto duro che, mi ricordo, mi aveva in parte scoraggiato. Era una storia che aveva, come protagonisti, una banda di otto-dieci ragazzi. Fare un fumetto dove c'è un personaggio, due o tre, è anche divertente, quando devi differenziare dieci ragazzi in una storia che è anche il primo lavoro che fai, è terrorizzante. Ho consegnato questo lavoro e ho detto: il fumetto non lo farò mai più. Poi la vita offre altre soluzioni e ho ricominciato, divertendomi anche, con storie scritte e disegnate da me.»
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