29 agosto 2011

La nuova Libia seduta sul petrolio

Tratto dal Corriere dei Piccoli nº 42 del 19 ottobre 1969.



4 commenti:

il.giack ha detto...

Interessante vedere come anche 100 anni fa si motivassero le invasioni con giustificazioni morali. E come venisse raccontato l'inizio di una dittatura di cui adesso conosciamo l'epilogo.
Complimenti per lo splendido lavoro che stai facendo col tuo blog.

Massimiliano ha detto...

L'articolo non è stato molto profetico: gli italiani che vivevano in Libia, per quanto "stimati" e nonostante gli "antichi rancori ... svaniti" furono espulsi l'anno successivo.

Fracafa ha detto...

Complimenti pert il tuo lavoro e per il tempismo.
Articolo interessante, a mio parere, con una sola pecca: non si parla di Mussolini, che quando era all'opposizione proclamava "Non un uomo, non un soldo per la guerra di Libia", e poi, arrivato al potere, ha stranamente cambiato idea.

Icaro 1952 ha detto...

Gli Italiani del 1940 erano al corrente della presenza del petrolio, scoperto da una spedizione scientifica capeggiata da Ardito Desio (quello del K2), invitata in Libia da Italo Balbo. Passare dalla scoperta allo sfruttamento ha richiesto molti altri studi. All'Italia degli anni '30 mancava comunque la tecnologia per estarre il petrolio alla profondita' (circa 3000-5000 metri) dei giacimenti libici. Tale tecnologia era monopolio degli US, e non era trasferibile all'Italia sanzionata a motivo dell'invasione dell'Etiopia.