25 novembre 2015

Il mondo di Sgrinfia - 1ª e 2ª puntata

La 1ª e 2ª puntata della storia apparsa su Il Giornalino dal nº 49 del 15 dicembre 1974 al nº 7 del 16 febbraio 1975.





















Le prossime puntate domani qui.

6 commenti:

Massimiliano ha detto...

Non so se intenzionale, la pistola in copertina è un giocattolo, la Lionmatic della Edison, di una certa diffusione negli anni precedenti. Il marchio esiste ancora, e ha tuttora in catalogo molti modelli di armi giocattolo, tra cui quello menzionato, anche se non mi è chiaro quali bambini, con l'attuale offerta elettronica, siano ancora interessati a questo genere, peraltro disincentivato.

Maurizio ha detto...

Una piccola integrazione/correzione. Ricordo benissimo le armi giocattolo della Edison, grande ditta, con i cui prodotti abbiamo sterminato milioni di indiani e di nazisti senza per questo crescere da psicopatici... La sua caratteristica era quella di realizzare armi giocattolo che erano copia di armi vere. Infatti, quella in copertina (che è quella che viene recuperata da Spada quando arresta il "dottore") è una Lathi L-35 (o al massimo una M/40, quasi uguale: https://it.wikipedia.org/wiki/Lahti_L-35 ), una pistola finlandese prodotta negli anni immediatamente precedenti alla seconda guerra mondiale. Che cosa ci facesse u'arma simile nella Milano di quegli anni è un mistero, ma la cosa dimostra come nei disegni di Spada tutti gli oggetti (armi comprese) fossero frutto di una rigorosissima documentazione.

Massimiliano ha detto...

Non sono un esperto di armi, e da piccolo ero convinto che la Lionmatic fosse una copia non fedelissima della Luger, disegnata in tutti i fumetti di guerra, allora molto diffusi. Wikipedia mi dice che la Lathi ha un design simile ma meccanismi differenti, e sulla base del giocattolo non saprei distinguere il modello ispirante. Tuttavia l’arma disegnata è proprio il giocattolo: il grilletto a pulsante lungo non sarebbe sensato in una vera arma (e infatti la Lathi non ce l’ha, ha un vero grilletto), mentre era caratteristico della linea Edison (che conosco meglio: tra gli esemplari in possesso dei miei amici e mio coprivamo l’intero catalogo…).Altri particolari (la posizione dello stemma sulle guance dell’impugnatura, la forma del mirino, la posizione dell’anello, etc.) sono più simili a quelli della Lionmatic. Non voglio entrare in una quaestio identificativa, ma ho trovato interessante che il disegnatore, forse per indisponibilità forse per pigrizia, non abbia usato modelli o fotografie dell’arma reale e si sia invece servito di un giocattolo, magari preso in prestito dal figlio o copiato dalle pubblicità dei fumetti.

Maurizio ha detto...

Hai ragione. :-)
In realtà, più che la copertina io avevo guardato quella disegnata nella storia... Comunque, la Edison era un mito! Le avevamo tutte! Quante battaglie con gli amici... e non solo battaglie. Storie. Eravamo tutti registi cinematografici. Interessante la tua ipotesi sull'arma del figlio intesa come "modello" (e plausibile, la Lathi in Italia è sempre stata più che rara). Denota comunque la voglia del disegnatore a fare riferimento al mondo reale e non a "inventare". E' una cosa che apprezzo molto. Ciao

Leo ha detto...

Veramente notevole l'effetto nebbia ottenuto con il puntinismo in bianco e nero con qualche luce colorata; molto suggestivo e di alto livello espressivo: un esempio di come il Giornalino potesse eguagliare il Corrierino...!

Paolo ha detto...

Ho scoperto De Luca solo grazie a questo blog: eccezionale! Anch'io ho riconosciuto subito la Lionmatic, e ho notato l'enorme cura posta nel disegno di auto, moto, walkie-talkie c.b. (l'avevo anch'io, alla fine degli anni '70)... e gli splendidi effetti di puntinatura. De luca era un vero artsta! Ma soprattutto mi continua a colpire la maturità delle storie pubblicate all'epoca sul Giornalino, una pubblicazione "per ragazzi". Evidentemente i ragazzi di allora godevano di considerazione presso l'editore, ben più di quanto non sia oggi per le pubblicazioni che mi capita di vedere.