Tratto dal nº 43 del 27 ottobre 1963 al nº 2 del 12 gennaio 1964 del Corriere dei Piccoli.
2 commenti:
Anonimo
ha detto...
mi ricordo che dopo averli incollati su compensato e traforati,quante belle partite facevamo con gli amici su un campo di 3 per 6 mattonelle,con palline di terra.
Io li incollavo su cartoncino e mettevo una base quadrata sotto al rettangolino con il nome. Il portiere aveva una "maniglietta" sul dorso, le porte erano fatte con robusto fil di ferro. Si giocava su un tavolo rettangolare con regole simili al "subbuteo" (che non era ancora stato inventato). Il pallone, in proporzione ai giocatori) era poco più grande di quello reale, lo si passava con l'indice (se si fermava tra due giocatori spettava a quello più vicino e si tirava con il mignolo, per limitare la forza del tiro. Il portiere poteva tentare l'uscita (tramite una robusta spinta fatta con un dito qualsiasi) avvisando l'avversario prima del tiro, e cercando di avvicinarsi alla palla più dell'avversario. Se lo si faceva cadere, era calcio di rigore.
2 commenti:
mi ricordo che dopo averli incollati su compensato e traforati,quante belle partite facevamo con gli amici su un campo di 3 per 6 mattonelle,con palline di terra.
Io li incollavo su cartoncino e mettevo una base quadrata sotto al rettangolino con il nome. Il portiere aveva una "maniglietta" sul dorso, le porte erano fatte con robusto fil di ferro. Si giocava su un tavolo rettangolare con regole simili al "subbuteo" (che non era ancora stato inventato). Il pallone, in proporzione ai giocatori) era poco più grande di quello reale, lo si passava con l'indice (se si fermava tra due giocatori spettava a quello più vicino e si tirava con il mignolo, per limitare la forza del tiro. Il portiere poteva tentare l'uscita (tramite una robusta spinta fatta con un dito qualsiasi) avvisando l'avversario prima del tiro, e cercando di avvicinarsi alla palla più dell'avversario. Se lo si faceva cadere, era calcio di rigore.
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