1 luglio 2020

Cousteu ridicolizza i Beatles

Tratto dal nº 21 del 24 maggio 1970 del Corriere dei Piccoli.





4 commenti:

Massimiliano ha detto...

I documentari di Cousteau erano tra le mie trasmissioni preferite, con le sue figure mitiche di scienziati e esploratori che raccontavano di quei mondi così lontani dalla quotidianità. Il mito ha resistito poco al passare degli anni, ma sono ben poche le figure che resistono all'analisi storica. I Pollici di Melegari già allora avevano un tono saccente e didascalico che mi risultava un po' irritante (anche se all'epoca non avrei saputo esprimere precisamente la natura di questo fastidio, ma forse era uno stile obbligato per un pubblico con una consistente presenza di bambini che stavano imparando a leggere.

Mr. Mist ha detto...

Io ricordo ancora Cousteau e la sua nave: la Calypso, anche se ne vedevo i documentari su Big Bang di Jas Gawronsky, che belli che erano.
Con un pizzico di cattiveria immagino che cosa scriverebbe Melegari se potesse vedere gli attuali programmi della prima serata!

Fantasio ha detto...

Eh. Però non si possono confrontare i documentari di Cousteau e un film coi Beatles. Entrambe le trasmissioni andavano viste, anche se capisco che tanti anni prima di Internet una scelta dolorosa sarebbe stata necessaria...

Gianni ha detto...

Anche noi con gli anni negli "anta" ed i capelli bianchi "non riceviamo" molti programmi della tv di oggi... nel mio caso i reality tanto per dirne una... ma non vuol mica dire che i prodotti in questione non abbiano il loro valore.
Il grandissimo Vezio Melegari, di cui ho letto molte opere e che ha scritto e prodotto tanto fumetto, è una figura che al giorno d'oggi sarebbe vista male: quelli che pensano che l'intrattenimento debba trasmettere valori morali, insegnare e formare.
Un eroe combatteva per il futuro del mondo, un antieroe combatteva un sistema corrotto...
L'intrattenimento di oggi sembra voler massimizzare lo spettacolo favorendo il conflitto tra i personaggi, spesso cattivi contro cattivi.
Credo che Melegari avrebbe ironizzato a non finire sull'intrattenimento del 2020, ma in cuor suo ne avrebbe sofferto.