24 maggio 2022

Oggi è il dì della Vittoria

Tratto dal Corriere dei Piccoli nº 21 del 25 maggio 1958.



10 commenti:

Kaksy57 ha detto...

Siamo cresciuti nel festeggiare, e ancora oggi si festeggia, una vittoria che a ben guardare è stata una guerra d'aggressione contro uno stato, l'Impero Austro-ungarico, che non ci aveva fatto nulla, non ci minacciava, e di cui financo eravamo alleati... Il 24 maggio 1915 l'Italia entrava in guerra senza un "casus belli", solo per liberare le "terre irredente". Il punto è che gli austro-umgarici ci avrebbe usato lo stesso trattamento, se fossero stati al nostro posto. Così andavano le cose, prima che venisse istituito l'ONU (pur con tutte le limitazioni che occorre pagare alla realpolitik) e un sistema di relazioni internazionali basato su una serie di Diritti sanciti dall'ONU. L'ONU è una creazione USA.
La Russia ha dichiarato di voler scardinare questo ordine, e ha scatenato anch'essa una guerra senza un reale "casus belli" ma per "redimere l'Ucraina e denazificarla" (parole di Putin per giustificare la cosiddetta "Operazione Speciale"), guerra brutale, sanguinosa e sanguinaria, senza regole, condotta ancora peggio delle guerre del passato, accanendosi su civili inermi, case, ospedali, teatri, ecc. e sui prigionieri.
Quello che chiarisce quale stato di totale smarrimento del senso della Storia stiamo vivendo è vedere persone che appartengono alle nostre elite religiose, politiche e intellettuali, non riuscire a cogliere le conseguenze del loro giustificare - o quantomeno non condannare fino in fondo, con tutte le conseguenze del caso - l'obiettivo della Russia.
Veramente sono sgomento...

Bruno C. ha detto...

Naturalmente non è il caso di parlare di quello che ha fatto l'eroico Presidente ucraino negli anni precedenti questo conflitto, nè di chi lo ha messo a fare il Presidente. Cosa vuoi che contino i vecchi, le donne e i bambini morti in tutti questi anni, se erano nel Donbass? Se io fossi il Presidente della Russia, sarei felicissimo di essere circondato da paesi ex-sovietici con tante belle postazioni missilistiche della Nato ai confini...

coroner ha detto...

In realtà l'Italia nella sua storia degli ultimi due secoli ha compiuto solo guerre di aggressione: tutte dicesi tutte, dalla I Guerra d'indipendenza alla II Guerra mondiale, non dimenticando la Crimea nel 1855 e la fila delle guerre coloniali.
Giusto, sbagliato, esportazione di civiltà e progresso (che non fu assente…), imperialismo anche un po' razzista? Ci fu tutto di questo, ma al di là del "bellum iustum quibus necessarium" sempre di aggressione si trattò.
E ha perfino partecipato agli attacchi Nato su Belgrado (bombardando fabbriche di comproprietà Fiat!), sulla Libia (contro gli interessi nazionali!) e in altri Paesi che non occorre nominare, per "esportare la democrazia".
Il punto però non è la morale, che nella storia non esiste o se esiste muta nella sua percezione - il punto è che si fa la guerra quando non si ha più paura di farla.
L'attentato di Sarajevo nel 1914 non rappresentava una crisi più grave di altre (la crisi anglo-francese di Fachoda pochi anni prima, per dirne una); semplicemente era caduto il tabu dell'iniziare a muovere le truppe.
Purtroppo e fa paura dirlo, esattamente come adesso, con una turba di giornalisti pennivendoli pronti ad adeguarsi al vento che tira, ed il divertente sta nel rimirare che i più scalmanati sono proprio i nipotini di quel partito che veniva pagato in rubli quando la Russia era realmente una minaccia diretta.

Kaksy57 ha detto...

Non solo l'Italia, ma tutti facevano guerra d'aggressione. Ma era necessario trovare un casus belli (p.e. Sarajevo nel 1914, Ual Ual nel 1935, ecc.) reale. La Russia ha invece addotto semplici minacce: solo per il fatto di sentirsi minacciata, ha invaso uno stato sovrano, ha raso al suolo intere città, ha ucciso a sangue freddo semplici cittadini, ha seminato morte e distruzione. Solo per il fatto di sentirsi minacciata. E, Bruno, amico mio, tu non trovi di meglio giustificare il tutto con il fatto che l'"eroico Presidente ucraino" non sarebbe uno stinco di santo ?
Liberissimi di giustificare la Russia. Aggredisce, contando sulla legge del più forte. Quando nel mondo ci sarano abbastanza "forti", torneremo al mondo pre-ONU, quando le grandi potenze invadevano il resto del mondo e, se necessario, si facevano la guerra semplicemente per "liberare le terre irredente" o conquistare il "Lebensraum". Quando, in ogni stato, gli stati maggiori erano dediti a indovinare quando sarebbe scoppiata la prossima guerra e contro chi, e a pianificare continuamente come armarsi e come allungare la ferma obbligatoria.
L'importante è esserne consapevoli....

cignale64 ha detto...

Oddio, a me sembra che quelli pagati in Rubli (o in Dollari di provenienza Russa) siano i l(e)ader di due partiti del centrodestra, che "casualmente" vogliono la pace qa tutti i costi.
Comunque bisogna parlar male dei "nipotini di Stalin" (anche se lo strappo di Berlinguer ha più di quarant'anni) e ignorare che l'anticomunista per eccellenza ha messo tutto il settore energetico del paese nelle mani di una ex spia del KGB (che quello è un "nipotino di Stalin per davvero).
Sulla grande guerra mi ricordo che quando ero un alpino i salmieristi chiamavano "Cadorna" i muli più testardi, il che la dice tutta sul rispetto di cui godeva il Capo di Stato Maggiore presso la truppa...

P.S. Salmierista = incarico 21/A - conducente muli (io ero 119 - bonificatore NBC)

Voyageur ha detto...

Anni fa (tanti...), un professore del liceo mi stupì, dicendo questo: "Le guerre dei poemi omerici, come tutte le altre prima e dopo, non avevano nulla di poetico, ma in realtà erano attività economiche estremamente redditizie, mascherate da qualcos'altro"
Come tutte le guerre, anche l'ultima è nata per raggiungere obbiettivi di potere e di soldi. Nell'era post industriale, poi, hano l'obbiettivo di ottenere il controllo il maggior numero di risorse energetiche ed alimentari disponibili in un ricco territorio, ed a "violare" (eufemismo) nel modo più redditizio gli equilibri dei mercati internazionali.
L'europa fin qui é stata un mercato, che per motivi fiscali fingeva di essere un paese...
vedremo se resisterà alla prova.
Le promesse che sentiamo in questi giorni dai leader politici mi sembrano più dei messaggi orientati a tenere calmi gli investitori, che delle vere intenzioni o l'inizio di qualche progetto. Nei fatti, alcune delle spaccature che si stanno aprendo sembrano sintomi tangibili di una realtà ben diversa.

Marco Magoni ha detto...

E ti pareva che non poteva mancare il consueto pippone sulle guerre, sul potere, sulla politica, sull'ipocrisa, ecc....
Leggete il fumetto od il post per il piacere di leggerlo, come facevate da bambini e fine. Tanto quello che scrivete non cambia assolutamente nulla e con farete mai cambiare idea a nessuno.

Pino ha detto...

E allora perché TU leggi i commenti?
E poi pure rispondi?

Torna al bar, va'

Marco Magoni ha detto...

Grazie Pino per averci dimostrato la tua intelligenza superiore, capendo perfettamente la questione.
Il bar lo lascio a quelli che ne hanno bisogno, tipo te.

Pino ha detto...

Qui l'unico che si crede "superiore" sei tu.
Segui il tuo stesso consiglio, limitati a guardare le figure!