3 agosto 2015

Le farfalle

Tratto dal nº 31 del 1º agosto 1965 del Corriere dei Piccoli.





5 commenti:

Massimiliano ha detto...

Ovviamente, la collezione di farfalle è stata una della fasi attraversate, cinque o sei anni dopo la pubblicazione di questo articolo, dove sono menzionati buona parte di quelli che erano considerati i "pezzi forti" di una collezione, anche se di specie relativamente comuni: la saturnia del pero (la farfalla italiana più grande), difficile da catturare, il macaone (insieme al podalirio considerata una delle più eleganti), la sfinge testa di morto e la vanessa C-bianco, con le caratteristiche macchie. Ok per il retino con calze di nylon (mi raccomandavo sempre con mia madre che non buttasse via le vecchie calze), ma l'idea di infilzare l'insetto vivo è veramente truce. Si usava in realtà una camera di narcosi, con etere etilico, poi l'insetto asfissiato veniva infilzato e fissato tramite strisce di carta a un cavalletto, per farlo seccare con le ali distese, e già così, ripensandoci, non era una bella cosa, sicuramente non in linea con l'odierna sensibilità ecologista.

Anonimo ha detto...

Si veniva da 2 guerre truci, ci insegnavano giusto a non ammazzare i nostri simili ma la sensibilità verso la vita animale e vegetale scarseggiava... Anchi'io sono andato col retino per farfalle ma poi le liberavo, era solo un gioco. Quando mi è capitato di vederne qualcuna morta a scopo collezionismo non mi è piaciuto. Comunque megi i disegni del Corrierino che le foto di esemplari veri. - Leo

Anonimo ha detto...

Rettifica (Leo): megi = meglio.

Massimiliano ha detto...

Ricordo di aver letto in prima media un racconto di uno scrittore abbastanza noto proprio sulla reazione di un bambino davanti al tentativo di iniziare una collezione di farfalle e del suo abbandono a causa dell'impressione suscitata dall'agonia dell'insetto.
Non ricordo lo scrittore, ma ho ancora le antologie del periodo. Una ricerca sul web indica che anche Hermann Hesse (Frammenti del creato. Riflessioni, racconti, poesie sulle farfalle) racconta di averla iniziata verso gli otto/nove anni e di essersene appassionato a dieci, come nel mio caso: a quanto pare deve essere l'età standard, a dispetto di un'iconografia tradizionale che individuava nella collezione di farfalle un pretesto per invitare le ragazze. Quando cominciai a interessarmi alle ragazze, avevo da tempo perso interesse per una simile collezione, e fra l'altro interessava loro ancora meno.
Sulle immagini del CdP non si può che concordare, Bertelli era un apprezzato illustratore scientifico con uno specifico interesse per l'entomologia. Vd. per esempio l'articolo I materiali entomologici di Gianbattista Bertelli come esempio di preparazione finalizzata all’illustrazione naturalistica.

Massimiliano ha detto...

Consultata antologia. Si tratta di Piero Calamandrei, e il racconto è tratto dall'Inventario della casa di campagna.