27 gennaio 2022

Guerra all'est

Tratto dal Corriere dei Ragazzi nº 7 del 16 febbraio 1975.























5 commenti:

Danilo ha detto...

Grande Micheluzzi, bravissimo in poche tavole ad esprimere concetti complessi in modo chiaro.
Grazie sempre per questo tuo impegno.

VSPMHEB ha detto...


Ennesimo esempio dell'imperitura follia umana...

coroner ha detto...

Eppure ideologicamente il lavoro è totalmente sbagliato.
Il Giappone vinse il confronto non perché "alternativo" ma proprio perché si era riorganizzato "all'occidentale" dopo lo shock delle cannoniere Usa mezzo secolo prima e il brusco shock culturale ed economico che ne conseguì.

Divise, struttura dell'esercito ed armamenti erano stati organizzati studiando il meglio degli eserciti europei, perfino la strategia che con l'uso delle mitragliatrici anticipò in molti sensi i combattimenti tattici della Guerra mondiale che sarebbe arrivata dieci anni dopo.

Casomai era la flotta russa ad essere "meno occidentale", con problemi di manutenzione, obsolescenza, gerarchie ed efficienza in generale.

Mr. Mist ha detto...

Interessante e corretta la tua osservazione Coroner! C'è da dire che se l'organizzazione e l'equipaggiamento delle forze armate giapponesi erano ampiamente all'avanguardia, il fanatismo e la spietatezza erano gli stessi del passato e così sarebbero rimasti fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Rolando Ferri ha detto...

Ho trovato questa serie di tavole bellissime, fra l'altro me le ricordavo vagamente. Non sono un esperto di tecnica del fumetto, e forse dico una banalità, ma le trovo anche difficili nell'impostazione narrativa e nel montaggio, con i loro continui cambi di prospettiva del racconto: la storia che viene vista scena per scena da personaggi diversi, anche occasionali o minori, e con continui salti nel tempo del racconto e nello spazio, da punti di vista molto ravvicinati o più distanziati. Il racconto richiede attenzione, non è banale, ed è a mio parere molto efficace per raccontare un complesso episodio storico.