ricordo di aver letto la lettera di un lettore che faceva notare come i casi del maresciallo erano "facili". Se non ricordo male, la risposta era con 4-6 pagine non si potevano pretendere casi troppo complessi
Gli assassini de "Le inchieste del maresciallo" erano particolarmente sfortunati. Non solo erano sempre scoperti e arrestati, come in tutti i gialli, ma non riuscivano mai a portare a termine i loro omicidi. Le vittime magari restavano gravemente ferite o in coma, però alla fine se la cavavano sempre. Non era un limite solo di questa serie (nel complesso gradevole) ma di tutto il Giornalino negli anni Ottanta. A un certo pubto, la rivista è sembrata pentirsi dell'audacia mostrata nel decennio precedente, e ha cominciato ad eliminare i morti e a smorzare le situazioni drammatiche anche nei fumetti rivolti ai lettori più adulti, come i gialli e i western.
5 commenti:
Il maresciallo in questione somiglia tanto a Gino Cervi
E' proprio Gino Cervi.
Misteri intricati, ma non troppo...
ricordo di aver letto la lettera di un lettore che faceva notare come i casi del maresciallo erano "facili". Se non ricordo male, la risposta era con 4-6 pagine non si potevano pretendere casi troppo complessi
Gli assassini de "Le inchieste del maresciallo" erano particolarmente sfortunati. Non solo erano sempre scoperti e arrestati, come in tutti i gialli, ma non riuscivano mai a portare a termine i loro omicidi. Le vittime magari restavano gravemente ferite o in coma, però alla fine se la cavavano sempre.
Non era un limite solo di questa serie (nel complesso gradevole) ma di tutto il Giornalino negli anni Ottanta. A un certo pubto, la rivista è sembrata pentirsi dell'audacia mostrata nel decennio precedente, e ha cominciato ad eliminare i morti e a smorzare le situazioni drammatiche anche nei fumetti rivolti ai lettori più adulti, come i gialli e i western.
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