3 giugno 2022

Le Marche

Tratto dal Corriere dei Piccoli nº 7 del 1962.







2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bello, l'Italia di una volta senza globalizzazione, immigrazione selvaggia e crisi economico-ambientale, senza Tari, IMU, "Ce lo chiede l'Europa", senza Covid e guerre da utili idioti della Nato...

coroner ha detto...

Non era proprio così idillico…
Ospedali e rete stradale e ferroviaria arretrati, diecimila morti all'anno sulle strade, inquinamento e sofisticazioni alimentari peggiori che ai tempi attuali, e l'immigrazione selvaggia e quasi incontrollata c'era, ma era interna.
Non c'erano Tari e Imu ma c'era l'IGE, c'erano i dazi e mille altre tasse a cascata.
Non c'era il Covid ma ogni anno l'influenza mieteva altrettante vittime, e c'era ancora la tbc per dirne solo una.
Vero che l'Europa era diversa: il MEC o "Mercato Comune", ancora in marcia sulla linea ideata da Schumann e Spinelli, non il bordello di banchieri e sodomiti e mercanti d'armi che ci domina oggi.
Anche la Nato era un'altra cosa, e infatti il Partito sovvenzionato da Mosca all'epoca voleva farci uscire - non era ancora arrivato alla segreteria quel sopravvalutatissimo signore che "si sentiva più sicuro sotto il suo ombrello".