28 settembre 2022

Onore e fedeltà: la Legione straniera

Tratto dal Corriere dei Piccoli nº 47 del 21 novembre 1971.



5 commenti:

Corrierino ha detto...

La seconda vignetta della seconda tavola è un evidente riferimento a questo grandissimo film.

Danilo ha detto...

E' vero, bel modo di far conoscere la Storia ai ragazzi. Ed eravamo più poveri, oggi con più possibilità ma meno curiosità, fortunatamente non per tutti.

paolop ha detto...

In alcune vignette lo stile di Di Gennaro mi ricorda Micheluzzi

Marco Magoni ha detto...

Anche altre immagini, come quella della caduta di Dien Bien Phu, sono tratte da fotogrammi storici.
Trovo un po stucchevole e retorico lo stile narrativo, oltre che non provio di inesattezze storiche (la battaglia di Camerone si svolse in modo diverso da come presentato in questo fumetto). Cio nonostante, é molto bello l'intento e si comprende la difficoltà di far stare tutto in due pagine sole.

Vincenzo ha detto...

Questo stile un po' stucchevole e retorico (non di rado tutt'altro che "un po' ") l'ho ritrovato in tanti post del Corrierino di carattere militaresco e patriottardo (ma non solo) dei decenni '50, '60 e '70 soprattutto. Non è così strano: il CdP prima e il CdR dopo costituivano il ramo giovanile del CorSera, ossia del principale quotidiano italiano espressione di quell'intellighenzia che si rivolgeva alla classe borghese media e alta d'Italia, e ne interpretava le istanze e i valori. Ciò non toglie la qualità sovente eccelsa del Corrierino, sebbene talora un po' di sapore amarognolo in bocca rimane. È anche per questo che non mi stupisco quando compaiono pubblicità sessiste o con un retrogusto patriarcale che il nostro blogger, con ottimo gusto documentaristico, ci propone, traendole dal Corrierino. È inoltre per questo che sono d'accordo con lo stesso blogger quando egli si dice convinto che, fosse esistito ancora il Corrierino, certamente avrebbe, come Internazionale Kids, pubblicato dei contenuti relativi a certi diritti di cui si parla tanto ai nostri tempi. Ciò da cui invece dissento è l'idea che l'avrebbe fatto per chissà quale intimo intento di "progresso" nei diritti civili: lo avrebbe fatto senz'altro con serietà, ma più che altro perché oggi la sensibilità verso questi temi è "mainstream", e avrebbe corrisposto a delle istanze diffuse. Naturalmente, tutto quello che ho scritto in questo commento è puramente la mia opinione.