Nel gruppo Facebook "Anch'io leggevo il corriere dei Piccoli" qualcuno ripropone le pagine di questo Blog senza nessuna citazione della fonte (cioè di chi ha fatto le scansioni e le ha pubblicate). Non mi sembra corretto, a meno che non abbiate un accordo privato.
@Bruno, nessun accordo. Succede da molto tempo, e in molti posti del Web. E lascia l'amaro in bocca. E poi ci sono pure quelli che contestano perché io ho cambiato modo di presentare le immagini e che loro hanno pagato e che è un loro diritto di vedere le cose come vogliono loro. Il mondo è veramente strano. Fa venire voglia di smettere. Proprio adesso, ad esempio, dovrei preparare i prossimi post per Tommy River e mi domando perché dovrei mai farlo.
Premesso che anche io mi sono servito delle scansioni di questo blog, ma ho riportato il relativo link (al primo posto del mio elenco) elogiando il lavoro di chi ci si è dedicato e soprattutto la sua unicità, cosa che lo rende particolare e prezioso, devo dire due cose:
La prima, chi ha pagato e protesta ha ragione, in quanto è stato tenuto all'oscuro delle motivazioni che hanno causato un cambiamento nel "modo di presentare le immagini". Se il titolare del blog avesse fatto un breve annuncio, del tipo "A causa di alcune persone che ripubblicano le mie scansioni senza darmene alcun merito ho deciso di spezzettarle così da rendergli la vita più difficile", nessuno si sarebbe lamentato e anzi, avrebbe avuto molta solidarietà. La motivazione - se davvero è questa - è assolutamente valida, e certo non è nulla di cui vergognarsi.
La seconda, sempre se davvero è questa la motivazione, è che spezzettare le immagini non serve. Chi ripubblica le scansioni, soprattutto pagine intere, non ha ovviamente interesse a mantenere la massima qualità e può quindi facilmente ridurre le dimensioni della schermata sino a vedere l'intera pagina e poi catturarla senza alcuna fatica, o con la stessa fatica di prima. La cosa che si fa in questi casi, e che a maggior ragione andrebbe fatta in questo caso dato che le scansioni non vengono effettuate per diffondere copie clandestine delle riviste o delle storie in esse pubblicate, ma solo per il godimento della rilettura, la cosa che andrebbe fatta è piazzare in qualche punto delle pagine un logo bene evidente e la cui cancellazione non passerebbe inosservata perché porterebbe via anche pezzi dell'immagine sottostante. E' stato grazie a questo escamotage che il noto fumettista Luciano Gatto ha smascherato un tale che voleva ripubblicare addirittura un suo disegno originale. Se il titolare del blog avesse reso esplicita la sua motivazione, come chiesto inutilmente e ripetutamente da me ed altri, avrebbe avuto questo ed altri consigli e alla fine avrebbe certamente trovato il modo migliore per scoraggiare i "copiatori" senza faticare e senza creare problemi ai suoi fedeli lettori, paganti o no.
Naturalmente il mio consiglio, anche se tardivo, è sempre valido.
Caro @Fantasio qui continuiamo a confondere tra di loro 4 diversi aspetti che non sono correlati tra di loro in nessun modo.
1. Io sto facendo un grosso lavoro perché mi dà soddisfazione, cioè mi è sempre sembrato sciocco avere a disposizione un così grosso archivio di vecchie riviste a fumetti e non condividerle con gli altri. Il blog è nato per questo in maniera del tutto disinteressata.
2. Il fatto che altri (sia su rete sia nella classica editoria stampata) usufruiscano delle mie scansioni è quindi positivo e voluto. Infatti quando diverse realtà istituzionali mi hanno chiesto preventivamente di poter utilizzare il mio lavoro ho sempre risposto positivamente chiedendo in cambio solamente che si citasse il blog da cui provengono tutte le diverse immagini. L'unica cosa che non sopporto è solamente chi usa le immagini senza dirmi nulla e additittura senza citare da dove le ha prese. Questo non lo sopporto perché mi sento in qualche modo defraudato del lavoro che ho comunque fatto per tutti quanti (infatti il blog è aperto in lettura a tutti quanti).
3. Il modo con cui io pubblico le immagini non ha nessun nesso casuale con nessuno dei punti precedenti. È esclusivamente una mia scelta del tutto privata con cui voglio provare e sperimentare nuove modalità con cui si possono condividere le immagini in rete. E continuerò di certo a continuare questi esprimenti anche in futuro.
4. Ultimo punto, ma forse il più sentito e quello che mi fa incazzare più di tutti: cioè il fatto che chi abbia contribuito al crowfunding si senta in qualche modo propietario delle immagini che io scansiono e pubblico e che abbia un qualche diritto sul fatto che io le pubblichi in un certo modo oppure in un altro. Qui proprio non ci siamo. Qui siamo proprio fuori di cervello. Chi mi ha aiutato economicamente lo ha fatto per poter continuare a leggere sul web il mio blog e le storie che scansiono e pubblico. E infatti così è stato in 15 anni nonostante tutti i miei cambi di presentazione delle immagini (da jpg a webp alle immagini a mosaico, etc...) Non c'è mai stato niente altro di più e chiunque si senta in qualche modo depauperato del fatto che io pubblichi le immagini e le storie in un modo oppure in un altro si è proprio fatto un viaggio mentale che non è il mio. Insomma chi mi aiuta economicamente contribuisce solamente alle spese che ogni mese sostengo per il cloud di Google (spese documentate in chiaro da molti anni a questa parte nel link Trasparenza spese disponibile in alto a sinistra sulla pagina del blog). Aiutarmi economicamente non implica nessun cazzo di diritto su come io pubblico le cose. E anche oggi mi sono incazzato per queste cose che ancora qualcuno non capisce.
4. Dispiace quando uno si incazza, ma dispiace anche se uno continua a non capire o fa finta di non capire. Il fatto che la gente, e molta, abbia pagato per mandare avanti il blog, effettivamente non dà a questa gente il diritto di decidere cosa pubblicare, quando, in che modo, in che formato e così via. Tutti sono consapevoli del fatto che qui c'è qualcuno che gestisce il blog, e che questo qualcuno lo gestisce come meglio crede. Tuttavia tu stesso fai notare che esiste un link chiamato "trasparenza spese", il che fa pensare che tu sia almeno convinto che a fronte dei soldi che ti vengono dati la "trasparenza" sia qualcosa di dovuto, dovuto da parte tua nei confronti di chi ti ha dato soldi (chi non ne ha dati ovviamente non è interessato a come vengono spesi). Quello che tu forse non capisci è che "trasparenza" non significa solo "documentare le spese" e quindi l'uso dei soldi, ma si estende a molte altre cose, per esempio a quali siano le ragioni dietro determinate scelte, tanto più se a molti queste scelte convincono poco. La vera trasparenza è appunto quella di esporre queste ragioni, non quella di documentare le spese, delle quali in fondo poco importa perché tutti (a partire da me) ci fidiamo. Sono ancora ignote le ragioni dietro lo spezzettamento delle immagini, ma non solo. Sono ignoti i criteri con i quali vengono pubblicate le storie e le immagini, non si sa né se né quando determinate storie verranno pubblicate (nonostante spesso e volentieri arrivino richieste precise), non si sa come mai alcune vengano corrette in seguito a segnalazioni e/o riscansionate e altre no. Nessuno comprende perché vi siano serie le cui storie vengono pubblicate in ordine sparso e invece altre in ordine corretto, e perché di alcune vengano pubblicate tutte le storie e di altre no, e c'è chi fatica a raccapezzarcisi, da cui le continue richieste di informazioni (alle quali molto spesso io ed altri cerchiamo di dare qualche risposta). Nessuno, ovviamente, critica il _merito_ di queste scelte, per quanto strane possano apparire, e nessuno pretende una qualche forma di adesione a tutte le richieste che vengono fatte - pubblica questo e quando pubblichi quest'altro eccetera - perché tutti sono consapevoli del gran lavoro da te svolto e di quanto sia prezioso. Ma la trasparenza, quella manca. Le ragioni dietro queste scelte rimangono un mistero. E se non capisci perché non va bene non è colpa nostra. Io, almeno, non m'incazzerò per questo. Perché non c'è nulla di cui incazzarsi, né da una parte né dall'altra. E se ritieni che chiedere questa forma di trasparenza sia essere "fuori di cervello" e che queste richieste ti facciano venire voglia di smettere e magare anche di cancellare il blog, beh, me ne farò una ragione. Ma non m'incazzerò, perché se dovessi incazzarmi per un blog che chiude senza motivo che dovrei fare di fronte a migliaia di ingiustizie ben più gravi che ogni giorno avvengono nel mondo?
Il piacere ludico di un atto d'amore. Non ho nessun contratto o obbligo da rispettare. Questo blog è soltanto il risultato del mio piacere ludico di un atto d'amore verso tre riviste e i loro fumetti.
Trasparenza. Esiste solamente la trasparenza delle spese effettuate per rispetto verso chi mi ha aiutato a sostenerle. Non esiste nessun altro tipo di trasparenza perché non c'è nessun progetto editoriale e nessun vincolo, ma solamente, lo ripeto, il mio piacere ludico nel condividere ciò che mi piace. Così come io annualmente do il mio 5 per mille ad una biblioteca anarchica piuttosto che ad una associazione per l'autodeterminazione del fine-vita ciò non mi dà nessun diritto su come quella biblioteca e quella associazione spendano i proventi ottenuti o su come portano avanti le loro attività. Se mi piaceranno continuerò a contribuire altrimenti smetterò, ma certamente non mi sogno di pretendere da loro certe attività, certe presentazioni, certi blog, certi modi di fare le cose..
Criteri ignoti. Le storie sono pubblicate solamente perché soddisfano il mio piacere. Un piccolo aneddoto. Durante una delle tante mie visite al Museo Collezione Salce (che raccoglie oltre 20mila manifesti raccolti negli anni dal ragioniere Salce e che sono messi periodicamente in mostra a Treviso) una guida disse delle parole illuminanti che mi rimasero impresse. Sostanzialmente affermò che non ci dovevamo aspettare che nel museo ci fossero tutti i tipi di manifesti pubblicati in Italia perché, come tutti i collezionisti, il ragioniere Salce collezionava solamente ciò che gli piaceva. Analogamente nel mio blog io pubblico ciò che mi piace e nel modo che voglio.Il mio piacere è l'unico criterio che seguo.
Ragioni delle immagini a mosaico. L'ho già detto nei commenti precedenti. Il piacere di sperimentare. Anche quando faccio l'amore qualche volta provo qualche posizione nuova. E se mi piace la riprovo e la mischio con posizioni più tradizionali. È il bello della vita e dei rapporti d'amore: provare, sperimentare, cambiare. Anche senza una ragione.
Fuori di cervello. Quindi ribadisco che per me è assolutamente fuori di cervello pretendere che io pubblichi le immagini solamente in un certo modo dato che ho ricevuto un contributo alle spese. Se non vi piace ciò che pubblico smettete di leggermi e smettete di contribuire alle spese. Se invece apprezzate il mio lavoro e il mio amore allora fatevi sentire.
@Corrierino - Mi pare che ci sia un refuso nel commento delle 23:07 di ieri, all'inizio del terzo punto: il nesso direi che è non "casuale" ma ''causale''...
> ciò non mi dà nessun diritto su come quella biblioteca e quella associazione spendano > i proventi ottenuti o su come portano avanti le loro attività.
> ribadisco che per me è assolutamente fuori di cervello pretendere che io pubblichi > le immagini solamente in un certo modo dato che ho ricevuto un contributo alle spese.
E niente, continui a non capire o a far finta di non capire, confondendo (?) le pretese sul merito (su cui hai ragione) con le richieste di conoscere le ragioni dietro certe scelte (su cui hai torto). Avevo sperato capissi, ma a quanto pare, dopo quasi 30 anni di discussioni telematiche, ancora non riesco a imparare la lezione, cioé che chi è in torto troverà sempre uno specchio su cui arranmpicarsi pur di non ammetterlo.
En passant: dato che - nonostante tutto - si è capito il motivo dietro allo spezzettamento delle immagini (quello vero, ovviamente) e, per sovrannumero, anche quello dietro i criteri di pubblicazione e l'esistenza del menabò (sempre il motivo vero, anche se bisogna leggere tra le righe), riprenderò a commentare _anche_ i post che contengono immagini spezzettate. Anzi, se in uno dei post passati vi fossero domande rimaste in sospeso (ricordo vagamente un paio di casi) invito chi le avesse fatte a riproporle e farò del mio meglio per rimettermi in pari. Sempre en passant: mi dichiaro d'accordo con le motivazioni (sempre quelle vere) dietro certe scelte e, ora che sono diventate chiare, ritengo anche che il titolare del blog non avesse alternative davvero efficaci; ritiro quindi il consiglio da me dato in precedenza, consiglio che ritengo valido ma "superato" (virgolette volute). Infine, pur rimanendo valide le mie critiche alla mancanza di trasparenza del titolare del blog (e soprattutto agli insulti gratuiti rivolti ai suoi lettori), va ribadito con forza che non solo sta facendo un lavoro davvero importante e prezioso, ma che ben difficilmente avrebbe potuto farlo con modalità diverse da quelle da lui adottate (spezzettamento incluso).
10 commenti:
Nel gruppo Facebook "Anch'io leggevo il corriere dei Piccoli" qualcuno ripropone le pagine di questo Blog senza nessuna citazione della fonte (cioè di chi ha fatto le scansioni e le ha pubblicate). Non mi sembra corretto, a meno che non abbiate un accordo privato.
@Bruno, nessun accordo.
Succede da molto tempo, e in molti posti del Web.
E lascia l'amaro in bocca.
E poi ci sono pure quelli che contestano perché io ho cambiato modo di presentare le immagini e che loro hanno pagato e che è un loro diritto di vedere le cose come vogliono loro.
Il mondo è veramente strano.
Fa venire voglia di smettere.
Proprio adesso, ad esempio, dovrei preparare i prossimi post per Tommy River e mi domando perché dovrei mai farlo.
Premesso che anche io mi sono servito delle scansioni di questo blog, ma ho riportato il relativo link (al primo posto del mio elenco) elogiando il lavoro di chi ci si è dedicato e soprattutto la sua unicità, cosa che lo rende particolare e prezioso, devo dire due cose:
La prima, chi ha pagato e protesta ha ragione, in quanto è stato tenuto all'oscuro delle motivazioni che hanno causato un cambiamento nel "modo di presentare le immagini". Se il titolare del blog avesse fatto un breve annuncio, del tipo "A causa di alcune persone che ripubblicano le mie scansioni senza darmene alcun merito ho deciso di spezzettarle così da rendergli la vita più difficile", nessuno si sarebbe lamentato e anzi, avrebbe avuto molta solidarietà. La motivazione - se davvero è questa - è assolutamente valida, e certo non è nulla di cui vergognarsi.
La seconda, sempre se davvero è questa la motivazione, è che spezzettare le immagini non serve. Chi ripubblica le scansioni, soprattutto pagine intere, non ha ovviamente interesse a mantenere la massima qualità e può quindi facilmente ridurre le dimensioni della schermata sino a vedere l'intera pagina e poi catturarla senza alcuna fatica, o con la stessa fatica di prima. La cosa che si fa in questi casi, e che a maggior ragione andrebbe fatta in questo caso dato che le scansioni non vengono effettuate per diffondere copie clandestine delle riviste o delle storie in esse pubblicate, ma solo per il godimento della rilettura, la cosa che andrebbe fatta è piazzare in qualche punto delle pagine un logo bene evidente e la cui cancellazione non passerebbe inosservata perché porterebbe via anche pezzi dell'immagine sottostante. E' stato grazie a questo escamotage che il noto fumettista Luciano Gatto ha smascherato un tale che voleva ripubblicare addirittura un suo disegno originale.
Se il titolare del blog avesse reso esplicita la sua motivazione, come chiesto inutilmente e ripetutamente da me ed altri, avrebbe avuto questo ed altri consigli e alla fine avrebbe certamente trovato il modo migliore per scoraggiare i "copiatori" senza faticare e senza creare problemi ai suoi fedeli lettori, paganti o no.
Naturalmente il mio consiglio, anche se tardivo, è sempre valido.
Caro @Fantasio qui continuiamo a confondere tra di loro 4 diversi aspetti che non sono correlati tra di loro in nessun modo.
1. Io sto facendo un grosso lavoro perché mi dà soddisfazione, cioè mi è sempre sembrato sciocco avere a disposizione un così grosso archivio di vecchie riviste a fumetti e non condividerle con gli altri. Il blog è nato per questo in maniera del tutto disinteressata.
2. Il fatto che altri (sia su rete sia nella classica editoria stampata) usufruiscano delle mie scansioni è quindi positivo e voluto. Infatti quando diverse realtà istituzionali mi hanno chiesto preventivamente di poter utilizzare il mio lavoro ho sempre risposto positivamente chiedendo in cambio solamente che si citasse il blog da cui provengono tutte le diverse immagini. L'unica cosa che non sopporto è solamente chi usa le immagini senza dirmi nulla e additittura senza citare da dove le ha prese. Questo non lo sopporto perché mi sento in qualche modo defraudato del lavoro che ho comunque fatto per tutti quanti (infatti il blog è aperto in lettura a tutti quanti).
3. Il modo con cui io pubblico le immagini non ha nessun nesso casuale con nessuno dei punti precedenti. È esclusivamente una mia scelta del tutto privata con cui voglio provare e sperimentare nuove modalità con cui si possono condividere le immagini in rete. E continuerò di certo a continuare questi esprimenti anche in futuro.
4. Ultimo punto, ma forse il più sentito e quello che mi fa incazzare più di tutti: cioè il fatto che chi abbia contribuito al crowfunding si senta in qualche modo propietario delle immagini che io scansiono e pubblico e che abbia un qualche diritto sul fatto che io le pubblichi in un certo modo oppure in un altro. Qui proprio non ci siamo. Qui siamo proprio fuori di cervello. Chi mi ha aiutato economicamente lo ha fatto per poter continuare a leggere sul web il mio blog e le storie che scansiono e pubblico. E infatti così è stato in 15 anni nonostante tutti i miei cambi di presentazione delle immagini (da jpg a webp alle immagini a mosaico, etc...) Non c'è mai stato niente altro di più e chiunque si senta in qualche modo depauperato del fatto che io pubblichi le immagini e le storie in un modo oppure in un altro si è proprio fatto un viaggio mentale che non è il mio. Insomma chi mi aiuta economicamente contribuisce solamente alle spese che ogni mese sostengo per il cloud di Google (spese documentate in chiaro da molti anni a questa parte nel link Trasparenza spese disponibile in alto a sinistra sulla pagina del blog). Aiutarmi economicamente non implica nessun cazzo di diritto su come io pubblico le cose. E anche oggi mi sono incazzato per queste cose che ancora qualcuno non capisce.
4. Dispiace quando uno si incazza, ma dispiace anche se uno continua a non capire o fa finta di non capire. Il fatto che la gente, e molta, abbia pagato per mandare avanti il blog, effettivamente non dà a questa gente il diritto di decidere cosa pubblicare, quando, in che modo, in che formato e così via. Tutti sono consapevoli del fatto che qui c'è qualcuno che gestisce il blog, e che questo qualcuno lo gestisce come meglio crede.
Tuttavia tu stesso fai notare che esiste un link chiamato "trasparenza spese", il che fa pensare che tu sia almeno convinto che a fronte dei soldi che ti vengono dati la "trasparenza" sia qualcosa di dovuto, dovuto da parte tua nei confronti di chi ti ha dato soldi (chi non ne ha dati ovviamente non è interessato a come vengono spesi).
Quello che tu forse non capisci è che "trasparenza" non significa solo "documentare le spese" e quindi l'uso dei soldi, ma si estende a molte altre cose, per esempio a quali siano le ragioni dietro determinate scelte, tanto più se a molti queste scelte convincono poco. La vera trasparenza è appunto quella di esporre queste ragioni, non quella di documentare le spese, delle quali in fondo poco importa perché tutti (a partire da me) ci fidiamo.
Sono ancora ignote le ragioni dietro lo spezzettamento delle immagini, ma non solo. Sono ignoti i criteri con i quali vengono pubblicate le storie e le immagini, non si sa né se né quando determinate storie verranno pubblicate (nonostante spesso e volentieri arrivino richieste precise), non si sa come mai alcune vengano corrette in seguito a segnalazioni e/o riscansionate e altre no. Nessuno comprende perché vi siano serie le cui storie vengono pubblicate in ordine sparso e invece altre in ordine corretto, e perché di alcune vengano pubblicate tutte le storie e di altre no, e c'è chi fatica a raccapezzarcisi, da cui le continue richieste di informazioni (alle quali molto spesso io ed altri cerchiamo di dare qualche risposta).
Nessuno, ovviamente, critica il _merito_ di queste scelte, per quanto strane possano apparire, e nessuno pretende una qualche forma di adesione a tutte le richieste che vengono fatte - pubblica questo e quando pubblichi quest'altro eccetera - perché tutti sono consapevoli del gran lavoro da te svolto e di quanto sia prezioso.
Ma la trasparenza, quella manca. Le ragioni dietro queste scelte rimangono un mistero.
E se non capisci perché non va bene non è colpa nostra. Io, almeno, non m'incazzerò per questo. Perché non c'è nulla di cui incazzarsi, né da una parte né dall'altra.
E se ritieni che chiedere questa forma di trasparenza sia essere "fuori di cervello" e che queste richieste ti facciano venire voglia di smettere e magare anche di cancellare il blog, beh, me ne farò una ragione. Ma non m'incazzerò, perché se dovessi incazzarmi per un blog che chiude senza motivo che dovrei fare di fronte a migliaia di ingiustizie ben più gravi che ogni giorno avvengono nel mondo?
Il piacere ludico di un atto d'amore.
Non ho nessun contratto o obbligo da rispettare.
Questo blog è soltanto il risultato del mio piacere ludico di un atto d'amore verso tre riviste e i loro fumetti.
Trasparenza.
Esiste solamente la trasparenza delle spese effettuate per rispetto verso chi mi ha aiutato a sostenerle.
Non esiste nessun altro tipo di trasparenza perché non c'è nessun progetto editoriale e nessun vincolo, ma solamente, lo ripeto, il mio piacere ludico nel condividere ciò che mi piace.
Così come io annualmente do il mio 5 per mille ad una biblioteca anarchica piuttosto che ad una associazione per l'autodeterminazione del fine-vita ciò non mi dà nessun diritto su come quella biblioteca e quella associazione spendano i proventi ottenuti o su come portano avanti le loro attività.
Se mi piaceranno continuerò a contribuire altrimenti smetterò, ma certamente non mi sogno di pretendere da loro certe attività, certe presentazioni, certi blog, certi modi di fare le cose..
Criteri ignoti.
Le storie sono pubblicate solamente perché soddisfano il mio piacere.
Un piccolo aneddoto.
Durante una delle tante mie visite al Museo Collezione Salce (che raccoglie oltre 20mila manifesti raccolti negli anni dal ragioniere Salce e che sono messi periodicamente in mostra a Treviso) una guida disse delle parole illuminanti che mi rimasero impresse.
Sostanzialmente affermò che non ci dovevamo aspettare che nel museo ci fossero tutti i tipi di manifesti pubblicati in Italia perché, come tutti i collezionisti, il ragioniere Salce collezionava solamente ciò che gli piaceva.
Analogamente nel mio blog io pubblico ciò che mi piace e nel modo che voglio.Il mio piacere è l'unico criterio che seguo.
Ragioni delle immagini a mosaico.
L'ho già detto nei commenti precedenti.
Il piacere di sperimentare.
Anche quando faccio l'amore qualche volta provo qualche posizione nuova.
E se mi piace la riprovo e la mischio con posizioni più tradizionali.
È il bello della vita e dei rapporti d'amore: provare, sperimentare, cambiare.
Anche senza una ragione.
Fuori di cervello.
Quindi ribadisco che per me è assolutamente fuori di cervello pretendere che io pubblichi le immagini solamente in un certo modo dato che ho ricevuto un contributo alle spese.
Se non vi piace ciò che pubblico smettete di leggermi e smettete di contribuire alle spese.
Se invece apprezzate il mio lavoro e il mio amore allora fatevi sentire.
@Corrierino - Mi pare che ci sia un refuso nel commento delle 23:07 di ieri, all'inizio del terzo punto: il nesso direi che è non "casuale" ma ''causale''...
@VSPMHEB, sì è un refuso.
> ciò non mi dà nessun diritto su come quella biblioteca e quella associazione spendano
> i proventi ottenuti o su come portano avanti le loro attività.
> ribadisco che per me è assolutamente fuori di cervello pretendere che io pubblichi
> le immagini solamente in un certo modo dato che ho ricevuto un contributo alle spese.
E niente, continui a non capire o a far finta di non capire, confondendo (?) le pretese sul merito (su cui hai ragione) con le richieste di conoscere le ragioni dietro certe scelte (su cui hai torto). Avevo sperato capissi, ma a quanto pare, dopo quasi 30 anni di discussioni telematiche, ancora non riesco a imparare la lezione, cioé che chi è in torto troverà sempre uno specchio su cui arranmpicarsi pur di non ammetterlo.
En passant: dato che - nonostante tutto - si è capito il motivo dietro allo spezzettamento delle immagini (quello vero, ovviamente) e, per sovrannumero, anche quello dietro i criteri di pubblicazione e l'esistenza del menabò (sempre il motivo vero, anche se bisogna leggere tra le righe), riprenderò a commentare _anche_ i post che contengono immagini spezzettate. Anzi, se in uno dei post passati vi fossero domande rimaste in sospeso (ricordo vagamente un paio di casi) invito chi le avesse fatte a riproporle e farò del mio meglio per rimettermi in pari.
Sempre en passant: mi dichiaro d'accordo con le motivazioni (sempre quelle vere) dietro certe scelte e, ora che sono diventate chiare, ritengo anche che il titolare del blog non avesse alternative davvero efficaci; ritiro quindi il consiglio da me dato in precedenza, consiglio che ritengo valido ma "superato" (virgolette volute).
Infine, pur rimanendo valide le mie critiche alla mancanza di trasparenza del titolare del blog (e soprattutto agli insulti gratuiti rivolti ai suoi lettori), va ribadito con forza che non solo sta facendo un lavoro davvero importante e prezioso, ma che ben difficilmente avrebbe potuto farlo con modalità diverse da quelle da lui adottate (spezzettamento incluso).
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