Non conoscevo questa storia, e forse meriterebbe una maggiore considerazione nella storia del fumetto. Non so nemmeno se il personaggio sia ricorrente o la storia rimanga isolata. Ripropone un po' tutti i temi che suppongo nel periodo suggestionavano i bambini (di sicuro li suggestionavano diversi anni dopo, andando dall'orfanatrofio di reminiscenza dickensiana alla fantascienza del periodo). O forse mi lascio condizionare dal fatto che il giorno della sua prima pubblicazione è il mio giorno di nascita ... E ancora forse, sono stato disattento e non ho visto gli autori. Non so bene perché, ma la storia mi suggerisce una vaga reminiscenza di _Saturno contro la Terra_ ...
Ho chiesto sui social suggerimenti su quale potrebbe essere il disegnatore di questa storia, sono stati proposti i nomi di Leone Cimpellin, Onofrio Bramante o qualcuno del team di Carlo Porciani. Altri tirano in ballo autori franco-belgi ma mi pare strano non venissero citati. Forse in ogni numero del CdP venivano elencati tutti i nomi dei collaboratori a quel preciso numero, si potrebbero fare ipotesi in base a quei dati...
In effetti l'idea è buona: con ben 22 numeri forse qualcosa si trova. Il disegno è molto strano, quasi ci avessero lavorato due mani diverse. Il formato potrebbe essere quello di delle strisce o anche delle tavole domenicali di qualche quotidiano anglosassone, come si vede dai riassuntini all'inizio di ogni pagina. Neanche escludo un'origine franco-belga, anche se la larghezza delle tavole, che hanno spesso 4 vignette per striscia al posto delle canoniche 3, mi sembra eccessiva. Sarei stupito se l'origine fosse italiana, dato che in quel periodo il CdP pubblicava storie con tavole su 5 strisce (si vedano Violante e Carletto Sprint, ad esempio), e servirsi di 4 strisce + una testata non avrebbe avuto molto senso. La testata è palesemente un'aggiunta della redazione per completare la pagina.
Da parte mia, sono del parere che sia Leone Cimpellin, sia Onofrio Bramante non possono essere gli autori grafici di questo fumetto. Facendo un raffronto tra lo stile dei due autori e il periodo della pubblicazione è impossibile che Cimpellin o Bramante, in quell'anno, disegnassero con quella grafica, inoltre mancano completamente i tipici dettagli grafici che i due autori erano soliti a fare in ogni loro lavoro. Purtroppo lo stile non mi dice nulla, non riesco a ricollegarlo ad un autore da me conosciuto, mi dispiace non poterlo definire meglio. gianLuca Umiliacchi
Spero di non dire una sciocchezza... A sembra di vedere la mano di Eddy Paape, disegnatore di Luc Orient, magari meno maturo... Corrierino, Luca Boschi non è più tra noi?
A mio parere il disegnatore non è Paape. Ad ogni modo ho controllato in ogni dove la sua bibliografia senza trovare nulla che assomigli a questa storia, che essendo abbastanza lunga dovrebbe essere menzionata da qualche parte. Secondo me anche il formato della tavola non è quello delle storie di scuola franco-belga, che in linea di massima, essendo sempre composte da 4 strisce da 3 vignette, hanno un formato in proporzione (cioé con rapporto tra i lati da 1,3 a 1,4). In questo caso la tavola, tolta la testata, è quasi quadrata (rapporto 1,1). E tuttavia non credo che scommetterei cifre importanti sulle cose che ho appena scritto.
Si tratta, infatto, di una serie per il mercato inglese, "Johnny All Alone", originariamente pubblicata sul settimanale Buster (il cui personaggio eponimo è stato pubblicato anche sul Corrierino, ribattezzato "Gigi Peste"), ma disegnata da uno spagnolo, Gustavo Martínez, detto Martz Schmidt.
Non vorrei dire nemmeno io una sciocchezza, ma ci riconoscerei qualche espressione e qualche linea dinamica del primo Buddy Longway, cioè di Derib. Sarebbe utile dare una scorsa agli Spirou o Tintin dell'epoca, chissà non ci sia qualcosa di una versione originale.
Confermo le parole di Alfons Molinè che l'autore è Gustavo Martínez, detto Martz Schmidt. Alcune tavole originali di John All Alone sono visibili qui, dove si precisa che furono pubblicate sul settimanale Buster dal numero 2 al numero 20 nel 1960:
Molte grazie per la precisa e preziosa ricerca. Mi aveva incuriosito il disegno, che mi sembra di buona quaità. E sicuramente il fatto che la sua pubblicazione coincide con la mia data di nascita. Non avevo fatto caso che era già stata citata nel blog.
Mi congratulo con Alfons Moliné per questa scoperta, davvero non banale (e anche per il suo impeccabile italiano). Credo che questo fosse, sino a ieri, il fumetto più importante pubblicato dalla rivista di cui non si conoscesse ancora l'autore.
15 commenti:
Non conoscevo questa storia, e forse meriterebbe una maggiore considerazione nella storia del fumetto. Non so nemmeno se il personaggio sia ricorrente o la storia rimanga isolata. Ripropone un po' tutti i temi che suppongo nel periodo suggestionavano i bambini (di sicuro li suggestionavano diversi anni dopo, andando dall'orfanatrofio di reminiscenza dickensiana alla fantascienza del periodo).
O forse mi lascio condizionare dal fatto che il giorno della sua prima pubblicazione è il mio giorno di nascita ...
E ancora forse, sono stato disattento e non ho visto gli autori. Non so bene perché, ma la storia mi suggerisce una vaga reminiscenza di _Saturno contro la Terra_ ...
Ho chiesto sui social suggerimenti su quale potrebbe essere il disegnatore di questa storia, sono stati proposti i nomi di Leone Cimpellin, Onofrio Bramante o qualcuno del team di Carlo Porciani. Altri tirano in ballo autori franco-belgi ma mi pare strano non venissero citati. Forse in ogni numero del CdP venivano elencati tutti i nomi dei collaboratori a quel preciso numero, si potrebbero fare ipotesi in base a quei dati...
Ciao.
In effetti l'idea è buona: con ben 22 numeri forse qualcosa si trova.
Il disegno è molto strano, quasi ci avessero lavorato due mani diverse. Il formato potrebbe essere quello di delle strisce o anche delle tavole domenicali di qualche quotidiano anglosassone, come si vede dai riassuntini all'inizio di ogni pagina. Neanche escludo un'origine franco-belga, anche se la larghezza delle tavole, che hanno spesso 4 vignette per striscia al posto delle canoniche 3, mi sembra eccessiva.
Sarei stupito se l'origine fosse italiana, dato che in quel periodo il CdP pubblicava storie con tavole su 5 strisce (si vedano Violante e Carletto Sprint, ad esempio), e servirsi di 4 strisce + una testata non avrebbe avuto molto senso. La testata è palesemente un'aggiunta della redazione per completare la pagina.
Da parte mia, sono del parere che sia Leone Cimpellin, sia Onofrio Bramante non possono essere gli autori grafici di questo fumetto.
Facendo un raffronto tra lo stile dei due autori e il periodo della pubblicazione è impossibile che Cimpellin o Bramante, in quell'anno, disegnassero con quella grafica, inoltre mancano completamente i tipici dettagli grafici che i due autori erano soliti a fare in ogni loro lavoro.
Purtroppo lo stile non mi dice nulla, non riesco a ricollegarlo ad un autore da me conosciuto, mi dispiace non poterlo definire meglio.
gianLuca Umiliacchi
Fumettoteca
via Curiel 51 Forlì
Fino a un paio d'anni fa avrei risolto queste ambasce con una chiaccherata via email con Luca Boschi.
Spero di non dire una sciocchezza... A sembra di vedere la mano di Eddy Paape, disegnatore di Luc Orient, magari meno maturo... Corrierino, Luca Boschi non è più tra noi?
@Bruno https://it.wikipedia.org/wiki/Luca_Boschi
A mio parere il disegnatore non è Paape. Ad ogni modo ho controllato in ogni dove la sua bibliografia senza trovare nulla che assomigli a questa storia, che essendo abbastanza lunga dovrebbe essere menzionata da qualche parte.
Secondo me anche il formato della tavola non è quello delle storie di scuola franco-belga, che in linea di massima, essendo sempre composte da 4 strisce da 3 vignette, hanno un formato in proporzione (cioé con rapporto tra i lati da 1,3 a 1,4). In questo caso la tavola, tolta la testata, è quasi quadrata (rapporto 1,1).
E tuttavia non credo che scommetterei cifre importanti sulle cose che ho appena scritto.
Si tratta, infatto, di una serie per il mercato inglese, "Johnny All Alone", originariamente pubblicata sul settimanale Buster (il cui personaggio eponimo è stato pubblicato anche sul Corrierino, ribattezzato "Gigi Peste"), ma disegnata da uno spagnolo, Gustavo Martínez, detto Martz Schmidt.
Non vorrei dire nemmeno io una sciocchezza, ma ci riconoscerei qualche espressione e qualche linea dinamica del primo Buddy Longway, cioè di Derib.
Sarebbe utile dare una scorsa agli Spirou o Tintin dell'epoca, chissà non ci sia qualcosa di una versione originale.
Non lo conoscevo. Non si può sapere tutto, ma è bello non smettere mai di imparare qualcosa.
Grazie.
Confermo le parole di Alfons Molinè che l'autore è Gustavo Martínez, detto Martz Schmidt. Alcune tavole originali di John All Alone sono visibili qui, dove si precisa che furono pubblicate sul settimanale Buster dal numero 2 al numero 20 nel 1960:
https://www.tebeosytebeos.com/2013/09/dibujantes-espanoles-en-inglaterra.html
Ciao.
Molte grazie per la precisa e preziosa ricerca.
Mi aveva incuriosito il disegno, che mi sembra di buona quaità. E sicuramente il fatto che la sua pubblicazione coincide con la mia data di nascita. Non avevo fatto caso che era già stata citata nel blog.
Mi congratulo con Alfons Moliné per questa scoperta, davvero non banale (e anche per il suo impeccabile italiano). Credo che questo fosse, sino a ieri, il fumetto più importante pubblicato dalla rivista di cui non si conoscesse ancora l'autore.
Grazie mille a tutti per gli spunti e la soluzione al quesito.
Questo si che è amore per i fumetti!
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