13 marzo 2024

La notte del gatto soffiante

Tratto dal Corriere dei Piccoli nº 39 del 26 settembre 1971.



4 commenti:

Fantasio ha detto...

Questo racconto, uscito la settimana successiva di
https://corrierino-giornalino.blogspot.com/2023/01/cosera-quella-matita.html
e a quello molto simile nel genere e nell'atmosfera, è quasi certamente il migliore mai scritto da Mino Milani per la rivista. Quando lo intervistai, taaanti anni fa, e gli chiesi "qualcosa" che illustrasse le sue capacità, riscrisse di getto proprio questo racconto - senza che io gli avessi detto che era il mio preferito - dandogli un'ambientazione adulta e cittadina; nonostante non fosse più la stessa la sensazione di angoscia che derivava dall'immedesimarsi nel protagonista, e nonostante lo stile fosse più "asettico", più tipico di una produzione "per adulti", il risultato fu comunque notevole, a riprova della eccezionalità sia dell'idea che del suo sviluppo.
Mentre nel racconto imperniato sulla matita misteriosa il mistero si alimenta della presenza dell'oggetto malefico, in questo ruota interamente intorno alla sua assenza, facendo maggiormente leva sull'immaginazione del lettore - particolarmente accesa trattandosi di un lettore giovane; ed anche se allora il mio pensiero "razionale" materializzò in un serpente, entrato chissà come e chissà quando in casa, l'entità malefica, non vi è dubbio che se la "matita" suggeriva una spiegazione razionale, il "gatto soffiante" pende verso l'irrazionale, il soprannaturale, richiamando temi cari a Milani (si veda per esempio https://corrierino-giornalino.blogspot.com/2020/09/supravustra-gymnistra.html).
Come già avevo scritto per la "matita", ritengo che Milani stesse leggendo "Il cratere dei sortilegi", pubblicato su Tintin a luglio/agosto/settembre del 1971 e in arrivo sul CdP dalla fine di ottobre (a soli 5 numeri di distanza dal "gatto soffiante", leggibile a https://corrierino-giornalino.blogspot.com/2022/03/il-cratere-dei-sortilegi-le-prime-5.html), e fosse rimasto colpito dalla formidabile scena davanti alla stanza di Celine (dicembre da noi, ma primi di settembre in Belgio), prendendone spunto per ricreare, nel suo stile inconfondibile, il "mistero basato su ciò che non si vede".
Un autore molto sottovalutato e del quale un giorno sentiremo la mancanza, ma sempre troppo tardi.

Fantasio ha detto...

Per chi fosse interessato: qualche ulteriore ricerca ha mostrato che la scena a cui faccio riferimento, quella de "Il cratere dei sortilegi", apparve nel numero 34 di Tintin, uscito l'ultima settimana di Agosto (data di copertina il 24), e certamente arrivato nella redazione del CdP nel giro di pochi giorni. Tra l'altro, cosa che non ricordavo, in quegli stessi numeri fu pubblicata anche la celeberrima storia di Ric Roland "Le monstre de Noireville" (leggibile a https://corrierino-giornalino.blogspot.com/2021/02/il-mistero-di-noireville-1-parte.html), che penso abbia pure dato un buon contributo (almeno come atmosfera) ai due racconti di Milani.

Fabio L. ha detto...

Penso che sia veramente il capolavoro di Milani, incredibile che sia un racconto di una pagina e mezza

Bruno C. ha detto...

So già (non avendolo ancora letto) che amerò questo racconto, come tutto ciò che è uscito dalla penna del Manzoni del nostro secolo. E sarebbe riconosciuto tale se venisse studiato.