Per prevenire ogni polemica sulle vicende di Istria e Dalmazia, diciamo subito che non c'è nulla di strano nell'articolo su Tito: è la verità che si sapeva a quel tempo, anche se parziale. Nel 1988 la dissoluzione del blocco comunista era inimmaginabile, avvenne tutto all'improvviso e solo da allora vennero aperti a tutti gli archivi degli anni della Seconda Guerra Mondiale che portarono a scoprire numerose prove e conferme delle voci che in Italia fino a quel momento erano solo voci. Le azioni non buone di Tito, l'altra parte della verità su di lui, fino a quel momento o non si sapevano o se si sapevano non c'erano conferme perché quasi nessuno parlava. Se poi c'erano conferme allora venivano oscurate e messe in sordina dagli elogi che leggiamo nell'articolo. D'altronde la rottura di Tito con Stalin portò bene all'Italia, altrimenti ci sarebbero stati i carri armati russi a Gorizia e i porti sovietici a Fiume e in tutto l'Adriatico orientale.
Non so se a suscitare polemiche saranno le malefatte di Tito. Più facile che ce ne siano per l'accostamento tra due figure ideologicamente agli antipodi.
Per me il parallelismo fra i due è pienamente azzeccato: uno di destra (Franco), l'altro di sinistra (Tito), entrambi non allineati, entrambi dittatori che hanno mantenuto il potere fino alla morte, con l'oppressione del loro stesso popolo.
3 commenti:
Per prevenire ogni polemica sulle vicende di Istria e Dalmazia, diciamo subito che non c'è nulla di strano nell'articolo su Tito: è la verità che si sapeva a quel tempo, anche se parziale. Nel 1988 la dissoluzione del blocco comunista era inimmaginabile, avvenne tutto all'improvviso e solo da allora vennero aperti a tutti gli archivi degli anni della Seconda Guerra Mondiale che portarono a scoprire numerose prove e conferme delle voci che in Italia fino a quel momento erano solo voci. Le azioni non buone di Tito, l'altra parte della verità su di lui, fino a quel momento o non si sapevano o se si sapevano non c'erano conferme perché quasi nessuno parlava. Se poi c'erano conferme allora venivano oscurate e messe in sordina dagli elogi che leggiamo nell'articolo. D'altronde la rottura di Tito con Stalin portò bene all'Italia, altrimenti ci sarebbero stati i carri armati russi a Gorizia e i porti sovietici a Fiume e in tutto l'Adriatico orientale.
Ciao.
Michele
Non so se a suscitare polemiche saranno le malefatte di Tito. Più facile che ce ne siano per l'accostamento tra due figure ideologicamente agli antipodi.
Per me il parallelismo fra i due è pienamente azzeccato: uno di destra (Franco), l'altro di sinistra (Tito), entrambi non allineati, entrambi dittatori che hanno mantenuto il potere fino alla morte, con l'oppressione del loro stesso popolo.
Contix
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