Gran bella storia, anche se rispondente a certi motivi (condivisibilissimi, va da sé) che all'epoca circolavano molto un po' in tutti i campi: dal fumetto al cinema, alla musica, alla letteratura in prosa e alla poesia... Toppi in forma grafica strepitosa
Già, era il 1980. Eppure pochi mesi prima, a nemmeno quattro anni dalla "liberazione" ci furono numerosissimi episodi di fughe di sudvietnamiti su imbarcazioni più o meno improvvisate. Si chiamarono i "boat people" sulla stampa internazionale. Qualcuno anche da noi a sinistra vide incrinare le proprie certezze sul fatto che avessero vinto i "buoni" in una guerra di sedicente liberazione. Per esempio il grande Vincino in una storica vignetta sul "Male", che suscitò polemiche enormi, ritrasse due nuotatori con il cappello tondo a punta, e fumetto "Mamma cos'è il comunismo?" "Zitto e nuota". Didascalia: Vietnam vince perché nuota.
Ma allora chi fuggiva in barca era cattivo, altro che migranti; l'Italia ne ospitò alcuni sulla riviera romagnola, ma gli attivisti di un certo Partito manifestavano per mandar via questi barbari che non sapevano apprezzare il paradiso proletario.
Eppure nel 1979 c'era stato un conflitto armato tra Cina e Vietnam, con scontri sanguinosi anche in campo aperto e decine di migliaia di morti militari e civili. Poi, continuiamo pure a menarcela con la storiella dell'aggressione americana…
La situazione è più semplice e insieme più complessa di quanto sembra. E' vero che gli americani non erano gli aggressori, ed è pure vero che i nord vietnamiti erano tutt'altro che "buoni". Ma ogni volta che avviene un cambiamento di questo tipo, radicale e veloce, le conseguenze sono le stesse: può essere il brusco passaggio da capitalismo a comunismo (Vietnam) o da comunismo a capitalismo (Europa dell'Est nel 1989-1990), quello che succede è che tutti coloro che vivevano bene, anche negli agi, nella situazione precedente, si trovano male, se non malissimo, nella nuova situazione e, se possono, se ne vanno con ogni mezzo. Dopo qualche anno se ne sono andati tutti e chi è rimasto si è adattato, e quindi le migrazioni cessano (come è stato sia nel Vietnam che nell'Europa dell'Est). Oggi in Vietnam si vive abbastanza bene, la crescita è fortissima, a livelli cinesi, e in quella zona solo i thailandesi stanno meglio dei vietnamiti. Un Vietnam americanizzato sarebbe diventato come la Corea (meglio dell'attuale Vietnam) o come le Filippine (stesso livello, ma grandi diseguaglianze)? E' un argomento buono per qualche ucronia.
3 commenti:
Gran bella storia, anche se rispondente a certi motivi (condivisibilissimi, va da sé) che all'epoca circolavano molto un po' in tutti i campi: dal fumetto al cinema, alla musica, alla letteratura in prosa e alla poesia... Toppi in forma grafica strepitosa
Già, era il 1980.
Eppure pochi mesi prima, a nemmeno quattro anni dalla "liberazione" ci furono numerosissimi episodi di fughe di sudvietnamiti su imbarcazioni più o meno improvvisate. Si chiamarono i "boat people" sulla stampa internazionale.
Qualcuno anche da noi a sinistra vide incrinare le proprie certezze sul fatto che avessero vinto i "buoni" in una guerra di sedicente liberazione.
Per esempio il grande Vincino in una storica vignetta sul "Male", che suscitò polemiche enormi, ritrasse due nuotatori con il cappello tondo a punta, e fumetto "Mamma cos'è il comunismo?" "Zitto e nuota".
Didascalia: Vietnam vince perché nuota.
Ma allora chi fuggiva in barca era cattivo, altro che migranti; l'Italia ne ospitò alcuni sulla riviera romagnola, ma gli attivisti di un certo Partito manifestavano per mandar via questi barbari che non sapevano apprezzare il paradiso proletario.
Eppure nel 1979 c'era stato un conflitto armato tra Cina e Vietnam, con scontri sanguinosi anche in campo aperto e decine di migliaia di morti militari e civili.
Poi, continuiamo pure a menarcela con la storiella dell'aggressione americana…
La situazione è più semplice e insieme più complessa di quanto sembra. E' vero che gli americani non erano gli aggressori, ed è pure vero che i nord vietnamiti erano tutt'altro che "buoni". Ma ogni volta che avviene un cambiamento di questo tipo, radicale e veloce, le conseguenze sono le stesse: può essere il brusco passaggio da capitalismo a comunismo (Vietnam) o da comunismo a capitalismo (Europa dell'Est nel 1989-1990), quello che succede è che tutti coloro che vivevano bene, anche negli agi, nella situazione precedente, si trovano male, se non malissimo, nella nuova situazione e, se possono, se ne vanno con ogni mezzo. Dopo qualche anno se ne sono andati tutti e chi è rimasto si è adattato, e quindi le migrazioni cessano (come è stato sia nel Vietnam che nell'Europa dell'Est).
Oggi in Vietnam si vive abbastanza bene, la crescita è fortissima, a livelli cinesi, e in quella zona solo i thailandesi stanno meglio dei vietnamiti. Un Vietnam americanizzato sarebbe diventato come la Corea (meglio dell'attuale Vietnam) o come le Filippine (stesso livello, ma grandi diseguaglianze)? E' un argomento buono per qualche ucronia.
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