25 aprile 2012

Primavera di Liberazione

Tratto dal Corriere dei Ragazzi nº 16 del 20 aprile 1975.









O ragazza dalle guance di pesca
o ragazza dalle guance d'aurora
io spero che a narrarti riesca
la mia vita all'età che tu hai ora.

Coprifuoco, la truppa tedesca
la città dominava, siam pronti:
chi non vuole chinare la testa
con noi prenda la strada dei monti.

Silenziosa sugli aghi di pino
su spinosi ricci di castagna
una squadra nel buio mattino
discendeva l'oscura montagna.

La speranza era nostra compagna
a assaltar caposaldi nemici
conquistandoci l'armi in battaglia
scalzi e laceri eppure felici.

Avevamo vent'anni e oltre il ponte
oltre il ponte ch'è in mano nemica
vedevam l'altra riva, la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte.

Tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent'anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l'amore.
Non è detto che fossimo santi
l'eroismo non è sovrumano
corri, abbassati, dai balza avanti!
ogni passo che fai non è vano.

Vedevamo a portata di mano
oltre il tronco il cespuglio il canneto
l'avvenire di un giorno più umano
e più giusto più libero e lieto.

Ormai tutti han famiglia hanno figli
che non sanno la storia di ieri
io son solo e passeggio fra i tigli
con te cara che allora non c'eri.

E vorrei che quei nostri pensieri
quelle nostre speranze di allora
rivivessero in quel che tu speri
o ragazza color dell'aurora.

Avevamo vent'anni e oltre il ponte
oltre il ponte ch'è in mano nemica
vedevam l'altra riva, la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte.

Tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent'anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l'amore.

Testo di Italo Calvino.
Musica di Sergio Liberovici.
Interpretata da Moni Ovadia e dai Modena City Ramblers.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissima pagina, grazie del regalo. Moreno

Carlo ha detto...

Bravo bella pagina !!grazie

Gheddo ha detto...

Pedagogico per attuali politici e giornalisti!
Ad Maiora!

Anonimo ha detto...

Il vecchio Corrierino, quanti ricordi, questa poi è una pagina bellissima!
Francesco

pugaciov ha detto...

bisognerebbe ricordarlo ogni giorno di ogni anno soprattutto in questo periodo ....

Giovanni Gaddoni ha detto...

Pesce d'aprile ?

coroner ha detto...

E' giusto e doveroso ricordare quel giorno di aprile degli anni '40 in cui venne ristabilita la libertà.
Fu il 18 aprile 1948, in cui venne stroncato il sedicente Fronte popolare, di impronta stalinista come stalinisti erano, e non dimentichiamolo, più o meno in buona fede buona parte dei partigiani.
Se in Italia c'è libertà di pensiero è accaduto per via dell'occupazione angloamericana (con tanto di governo militare fino al 31.12.1945) e di parte del mondo socialista, che infatti di lì a poco si sarebbe scisso, e nonostante e non per merito dei socialcomunisti.

Bruno C. ha detto...

Mi chiedo, amaramente, a cosa sia servito il sangue versato da tanti soldati per la Patria, per la libertà della nostra Terra, se oggi il termine "Patriota" viene pronunciato con disprezzo. Non sono schierato politicamente, ma amo il mio Paese e sono orgoglioso di essere italiano... l'Europa dovrebbe essere una Federazione di Stati sovrani, non una matrigna che detta regole e impartisce ordini... La moneta unica dovrebbe circolare, ancora oggi, insieme a quella dei singoli Paesi, anche se capisco che una monetina più piccola del venti lire, con un valore (?) di 200 lire creerebbe imbarazzanti domande.

Rb ha detto...

@Bruno, ma l’Europa appare (appare, non è) una “matrigna che detta regole e impartisce ordini” proprio perché – purtroppo – è una federazione di stati sovrani, con paesi membri che credono di difendere le proprie prerogative limitandone la capacità d’azione, e governi e politici sovranisti che la usano come capro espiatorio, per finalità strettamente nazionali.
I padri fondatori, da Monnet a Spinelli, non avevano immaginato questa condizione se non come una condizione transitoria verso l’esito naturale della “ever closer union”: uno stato federale basato sulla democrazia rappresentativa, nel quale le identità nazionali fossero rispettate, libere di manifestarsi, ma non più strumentalizzabili.
Anch’io amo il mio paese, ma penso che l’essere italiani sia semplicemente uno dei possibili modi di essere europei, così come l’essere, per esempio, lombardi (come nel mio caso) sia semplicemente uno dei possibili modi di essere italiani.

Mr. Mist ha detto...

Bruno C. comprendo e rispetto le ragioni della tua amarezza ma... faccio comunque 25 minuti d'applausi a RB!

Anonimo ha detto...

Pareggiamo...

25 minuti d'applausi a Bruno C.

Apprezzo e amo l'Europa.
Ma non credo minimamente a questa Unione Europea che l'ha affossata, impoverita, schiavizzata, invigliacchita e castrata.
Alcune migliaia di anni di cultura, progresso e dignità, buttati via.

Rb ha detto...

Io non penso che la questione sia quella del credere in "questa" Unione Europea, considerando che, comunque, non ne abbiamo "altre" tra le quali scegliere. Penso che la questione sia quella di quale cammino, partendo da qui, immaginiamo per il futuro.
Quanto alle "migliaia di anni di cultura, progresso e dignità", quelle purtroppo sono state buttate via con due guerre mondiali, il dilagare dei regimi autoritari e totalitari nel ventennio che ha preceduto l'ultima, le decine di milioni di morti conseguenti, le persecuzioni e gli stermini su asserite basi razziali, etniche e di nazionalità.
Tutte cose accadute ben prima che l'Unione Europea nascesse. Anzi: proprio quelle dal cui ripudio l'Unione Europea è nata (… nel mio precedente post citavo proprio Monnet e Spinelli).