Questo è magnifico, e rimpiango di non averlo letto a suo tempo (ma avevo appena iniziato la scuola, avrei iniziato l'anno dopo). Avrei dovuto aspettare diversi anni, a ridosso della suola media, prima di conoscere la geometria dei Greci: le enciclopedie per ragazzi, a quel tempo, dedicavano molto spazio alla paleontologia, alla storia, e alle scienze naturali, ma solo brevissime citazioni alla matematica ...
Io mi ricordo di questi inserti... non li leggevo tutti, mi bastava sapere di averli a portata di mano. Autentiche rarita', che sostituivano intere enciclopedie, e mettevano a disposizione di tutti un sapere altrimenti indisponibile (e, nella prima meta' degli anni '60, ce n'era, eccome, di indisponibilita' economica....). Con gli occhi di oggi mi stupisco anche della capacita' editoriale del Corrierino: pensiamo per un momento che questi inserti necessitavano di un vero e proprio progetto: si e' dovuto progettare l'intero "percorso", definire quali epoche trattare, e quali argomenti toccare per ogni epoca, il tipo e il tratto delle informazioni da pubblicare, i disegni e le illustrazioni, quindi con uno sforzo enorme per reperire le informazioni, le immagini da rielaborare e adattare... Tutto questo a corredo di un "giornalino" per ragazzini la cui "mission" doveva essere quella di svagare e divertire... Che visione didascalica e pedagogica c'era dietro! Il Corrierino, immagine di un'epoca irripetibile...
Hai perfettamente ragione. Così come alla TV si poteva vedere il teatro con attori di grido, gli sceneggiati di qualità. . Tutte cose che ci hanno formato
Roberto ha giustamente rimarcato un concetto esposto più volte a proposito del "Corrierino": non era una rivista di fumetti, era un percorso formativo... Ci ha insegnato a scrivere in buon italiano, ci ha dato un formidabile aiuto nello studio. Non c'era una rivista simile, e non ce ne sono più state: una Enciclopedia "viva" e a basso costo, con l'aggiunta di storie divertenti e istruttive. C'erano tanti che preferivano "Capitan Miki" e "il Grande Blek", ma non andavano molto bene a scuola...
5 commenti:
Questo è magnifico, e rimpiango di non averlo letto a suo tempo (ma avevo appena iniziato la scuola, avrei iniziato l'anno dopo). Avrei dovuto aspettare diversi anni, a ridosso della suola media, prima di conoscere la geometria dei Greci: le enciclopedie per ragazzi, a quel tempo, dedicavano molto spazio alla paleontologia, alla storia, e alle scienze naturali, ma solo brevissime citazioni alla matematica ...
Io mi ricordo di questi inserti... non li leggevo tutti, mi bastava sapere di averli a portata di mano. Autentiche rarita', che sostituivano intere enciclopedie, e mettevano a disposizione di tutti un sapere altrimenti indisponibile (e, nella prima meta' degli anni '60, ce n'era, eccome, di indisponibilita' economica....).
Con gli occhi di oggi mi stupisco anche della capacita' editoriale del Corrierino: pensiamo per un momento che questi inserti necessitavano di un vero e proprio progetto: si e' dovuto progettare l'intero "percorso", definire quali epoche trattare, e quali argomenti toccare per ogni epoca, il tipo e il tratto delle informazioni da pubblicare, i disegni e le illustrazioni, quindi con uno sforzo enorme per reperire le informazioni, le immagini da rielaborare e adattare... Tutto questo a corredo di un "giornalino" per ragazzini la cui "mission" doveva essere quella di svagare e divertire... Che visione didascalica e pedagogica c'era dietro! Il Corrierino, immagine di un'epoca irripetibile...
Hai perfettamente ragione. Così come alla TV si poteva vedere il teatro con attori di grido, gli sceneggiati di qualità. . Tutte cose che ci hanno formato
Roberto ha giustamente rimarcato un concetto esposto più volte a proposito del "Corrierino": non era una rivista di fumetti, era un percorso formativo... Ci ha insegnato a scrivere in buon italiano, ci ha dato un formidabile aiuto nello studio. Non c'era una rivista simile, e non ce ne sono più state: una Enciclopedia "viva" e a basso costo, con l'aggiunta di storie divertenti e istruttive. C'erano tanti che preferivano "Capitan Miki" e "il Grande Blek", ma non andavano molto bene a scuola...
Bruno C. Anche il Giornalino lo faceva.
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