11 settembre 2020

Noi e Allende

Articolo apparso nel nº 40 del 7 ottobre 1973 del Corriere dei Ragazzi (già pubblicato 7 anni fa in questo blog).



Lettera e risposta apparse nel nº 44 del 4 novembre 1973 del Corriere dei Ragazzi.



Articolo apparso nel nº 47 del 25 novembre 1973 del Corriere dei Ragazzi.



Lettera e risposta apparse nel nº 49 del 9 dicembre 1973 del Corriere dei Ragazzi.



9 commenti:

Mr. Mist ha detto...

Cito: "... un giornale per ragazzi non deve essere un giornale per stupidi". Questa frase è fantastica ed è la migliore risposta a tutte quelle critiche. Purtroppo i fatti della cronaca quotidiana ci dimostrano che non siamo cambiati in questi ultimi 40 anni con l'unica differenza, in peggio, che almeno una volta chi esprimeva la sua opinione metteva un nome ed cognome oggi invece dietro un nickname si perde il conceeto di confronto e si svuotano nei commenti solo il livore e la cattiveria.
Grazie Corrierino e Giornalino un saluto Andrea Angelico.

Sybian ha detto...

Aldilà delle opinioni politiche, non mi sembra normale e nemmeno coerente inserire articoli politici e di tal spessore in un giornale che dovrebbe essere principalmente dedicato all'intrattenimento per ragazzi tramite fumetti, se una persona acquista un fumetto è per leggere fumetti, in particolar modo in un contenitore come CdR, fosse stato pubblicato su Linus l'avrei trovato più coerente.

Kaksy57 ha detto...

Sono d'accordo con Sybian. All'epoca, io detestavo quell' "esposizione di opinioni" (come dice il Direttore del Corriere dei Ragazzi, rispondendo a un genitore) su fatti politici che secondo me non dovevano comparire su un foglio di intrattenimento di ragazzi. Fu uno dei motivi che mi spinsero a non leggere piu' il Corrierino.

rozac ha detto...

Il Corrierino non era solo un giornale di fumetti, io l'ho letto e apprezzato anche per come sapeva non essere soltanto quello. Sulla vicenda specifica ognuno ha le sue opinioni. Senza polemica, ma per amore di verità, in Cile non vigeva il comunismo sovietico, ma qualcosa di diverso troppo lungo da spiegare in questa sede. Resta il fatto che un governo legittimo che non ha ucciso nessuno è stato rovesciato illegalmente, con la forza militare e con migliaia di morti, sparizioni e toruturati. Chi ama veramente la democrazia non può essere felice di questo.

Danilo ha detto...

Buongiorno, mi ricordo un'articolo del Corrierino in cui spiegavano le funzioni della Corte Costituzionale. Credo fosse il 1972. Accanto a questo c'erano fumetti di vario spessore,per i più piccoli e per i più grandi. Vai a chiedere oggi ad un ragazzo di 16 anni quando è cominciata la seconda guerra mondiale e apriremo un pallottoliere. Col senno di poi mi accorgo che gli autori erano dei GRANDI! Accanto al puro e giustissimo divertimento di noi ragazzi davano anche delle pillole per il futuro cittadino di una nazione democratica. Mi stupisco ancora che ci sia gente che definisce una benedizione le mattanze che hanno fatto, anche recentemente, regimi dittatoriali di destra e di sinistra.Con tutti i difetti e limitazioni in questo paese possiamo ancora manifestare le nostre idee pacificamente senza correre il rischio di essere imprigionati o avvelenati. Quindi W il Corrierino che tra le righe ci insegnava ad essere dei futuri buoni cittadini. Grazie ancora per quello che ci proponi.

Fantasio ha detto...

Purtroppo è la comparsa di articoli come questo che ha portato alla scomparsa del giornale nel 1976. Alcuni li apprezzavano, altri meno, ma restano due fatti:
- si comprava il giornale per i fumetti, non per leggere di Allende. Leggere di Allende sarebbe andato benissimo se avessero mantenuto I Puffi, CoccoBill, ZorryKid, cavaliere Ardente eccetera. Invece rimase ben poco - troppo poco.
- anche se molti potevano apprezzare l'articolo su Allende, molti non lo apprezzavano. O meglio, erano i loro genitori a non apprezzare e quindi a non comprare più il giornale, a prescindere di cosa ne pensassero i figli. Così come il Corriere perse molti lettori a favore del Giornale di Montanelli, per motivi analoghi, così al Corrierino successe lo stesso. OK parlare della Corte Costituzionale, ma buttarsi in politica andava evitato nel modo più assoluto.

Bruno C. ha detto...

Che tristezza... Sono passati quasi 50 anni e ancora si riesce a discutere di fatti che non hanno bisogno di essere interpretati. I miei amici cileni, quando gli chiedo di quel periodo, trattengono ancora a stento le lacrime. Ecco perché non mi sento legato a nessuna ideologia: non sono capace di ignorare l'evidenza, e l'ideologia, di destra o di sinistra, ti obbliga a farlo. Non ho letto, all'epoca questo articolo (il Corriere dei Ragazzi si era effettivamente allontanato dai miei gusti) e mi fa piacere che sia stato riproposto qui. Libertà di opinione e diritto di cronaca sono argomenti ai quali i giovani della nostra generazione erano sensibili... mi auguro che lo siano anche i nostri giovani (che stupidi non sono).

Marco ha detto...

Il mondo cambia, l'uomo no.
Le illusioni ci hanno aiutato a crescere ma poi si è dimenticato il fascino che esercitavano su di noi e ci si è un po' vergognati della nostra facilità di fascinazione anche se ci ha accompagnati in gioventù.
Affermare "io sono altro" non è più un obiettivo di moda. Ora si dice "io voglio sembrare altro".
Conosco di persona Milani e, pur non condividendone idee né romanticismo, ho sempre provato grande piacere nel dirgli: "Il tuo Tommy River mi ha aiutato a crescere".
Oggi i ragazzi hanno meno di quel che ha avuto la mia generazione: anche Altan, Scarry, Dahl, Rodari, appartengono al passato.
Figuriamoci quindi chi ricorda la tragedia del Cile. E quella dell'Argentina. E altre. Tante altre.
Un certo pensiero ha la memoria corta.
M

Anonimo ha detto...

Io ringrazierò sempre il "Corrierino" per avermi aperto una porta sul mondo e sui problemi di quell'epoca, ma soprattutto di avermi fatto "usare la testa". C'erano tanti fumetti a quel tempo, prima di tutto "Topolino" che mi piaceva leggere per passatempo, ma non aveva lo spessore del Corrierino. E' grazie anche ad esso, al direttore Francesconi, a Mino Milani e a tutti i collaboratori degli anni 70 che mi sono formata una buona cultura generale. E quando è diventato una scopiazzatura di Intrepido e di altri fumetti "leggeri" dell'epoca, l'ho lasciato.
Ma ne conservo ancora le copie e ai miei figli ho fatto l'abbonamento al "Giornalino", l'unico che porta avanti (in parte) più o meno la stessa linea editoriale.
Grazie ancora.