19 febbraio 2023

Zukov

Tratto dal Corriere dei Ragazzi nº 6 dell'8 febbraio 1976.



















3 commenti:

Danilo ha detto...

Grandissimi Micheluzzi e Milani, come imparare la storia senza annoiarsi ma appassionarsi.
Grazie sempre per questi bei regali.

Marco Magoni ha detto...

Bellissimi disegni ed accuratissime le riproduzioni delle armi, anche se il testo é forse un po stucchevole. Quando i Russi lanciarono l'ultimo attacco contro Berlino i Tedeschi non furono colti di sorpresa e i fari qui tanto osannati resero facili bersagli soldati e carri russi. Resta comunque un bel modo di studiare la Storia.

coroner ha detto...

Effettivamente il mezzo secolo trascorso ha cambiato molti punti di vista, essendosi rese disponibili altre fonti specie in seguito all'apertura di alcuni archivi ex-sovietici; all'epoca di tutti gli episodi bellici sul fronte orientale nel 1945, ovvero la battaglia dell'Oder e quanto avvenne prima e dopo, si sapeva realmente poco.
E' vero che l'attacco con i riflettori sulle alture di Seelow fu un boomerang: i fanti russi si stagliavano contro la luce diventando bersagli e furono massacrati.
Zukov rischiò seriamente il comando con questo episodio, dato che Stalin voleva lo sfondamento entro una giornata dall'attacco.
Nella confusione ci furono perfino attriti e "fuoco amico" con altre unità sovietiche impegnate nelle manovre attorno a Berlino.
Nonostante l'enorme superiorità di uomini e mezzi l'Armata rossa impiegò tre giorni a sfondare, dal 16 al 19 aprile, con i combattimenti forse più feroci dell'intero conflitto mondiale - forse solo a Guadalcanal si raggiunse questo livello, ma qui c'erano anche città abitate e civili.

Anche la storia del primo anno di guerra, l'operazione Barbarossa nel 1941, non andò esattamente come si narrava allora, ovvero una travolgente e inarrestabile avanzata fino alle porte di Mosca; i russi furono più volte in grado di dare efficacemente battaglia nella steppa e avevano messo improvvisamente in campo un corazzato, il T34, che non aveva paragoni tra i mezzi dell'Asse.
Vicino a Mosca furono in grado di accerchiare un gruppo di combattimento tedesco di dimensioni pari a un terzo circa del ben più famoso episodio di Stalingrado, eppure sui libri di mezzo secolo fa la vicenda di Demiansk non era quasi accennata.