6 marzo 2023

Il segreto dei Mascheroni (puntate 1-6)

Le prime 6 puntate della storia apparsa sul Giornalino dal nº 14 del 6 aprile 1969 al nº 26 del 29 giugno 1969.



Copertina di Gianni De Luca.





















































































Le ultime 7 puntate domani qui.

12 commenti:

abc ha detto...

Dalla didascalia iniziale: "Ma per Giusva esistono davvero giorni "qualsiasi?" sembra di no!"
No infatti, In particolare il 2 agosto 1980

abc ha detto...

E Alessandro Momo, che morì in un incidente con la moto a 17 anni? Questo fotoromanzo non ha portato molta fortuna ai suoi interpreti...

Kaksy57 ha detto...

I fotoromanzi.... erano di moda ai quei tempi. E il Giornalino, a differenza del Corrierino, seppe cavalcare l'onda. Ricordo che le mie compagne di scuola adoravano Giusva, e compravano il Giornalino solo per leggere i fotoromanzi in cui compariva. Se ricordo bene, era già famoso al grande pubblico avendo interpretato lo sceneggiato RAI "La famiglia Benvenuti", con Enrico Maria Salerno. Se mai un indovino avesse preconizzato ai quei tempi che Giusva sarebbe diventato un terrorista, credo che nessuno ma proprio nessuno gli avrebbe creduto...

Unknown ha detto...

So che Giusva Fiorvanti all'epoca era molto noto come attore-bambino, di vari film, pubblicità e, appunto, fotoromanzi. Fa piangere il cuore sapere che poi sia diventato un pericoloso terrorista, coinvolto perfino nella strage alla stazione di Bologna del 1980! Purtroppo, come cantava Lucio Battisti, "non è questione di cellule, ma della scelta che si fa...". La sua scelta di essere un terrorista è stata sbagliata, se avesse continuato la carriera di attore, oggi la sua vita sarebbe diversa.

Contix

paolop ha detto...

Rengel è Renata Gelardini. Chi sarà Sari?

Marco Magoni ha detto...

Più che questo fotoromanzo o i fotoromanzi in generale, sembra che portasse sfortuna essere un bambino attore o comunque famoso in quegli anni. Mi viene in mente anche Duilio Cruciani (https://it.wikipedia.org/wiki/Duilio_Cruciani), che ha fatto una fine terribile. Probabilmente tutti questi problemi derivano dalla oggettiva difficoltà di saper gestire quella fama enorme. Del resto all'epoca il mondo dello spettacolo nostrano era dominato da una cerchia ristretta di "mostri sacri" e se riuscivi a entrare nel giro, eri davvero uno dei pochi, al contrario di oggi dove tra TV, cinema, sport (che sono in generale molto più seguiti di allora, in cui il calcio dominava incontrastato) e soprattutto influencer vari. Adesso ci sono molti più livelli di notorietà e molti più concorrenti, quindi si ha anche una pressione minore. Mi vengono in mente, per concludere, anche i fratelli Cadeddu che da prodigiosi attori bambini oggi non combinano più nulla.

Corrierino ha detto...

Pubblicità indiretta nelle due ultime foto di pagina 23 :-)

coroner ha detto...

Unknown ha ragione; in tema di disastri e distrofie dell'ego mi viene in mente anche il bimbo che interpretò il ruolo di protagonista di Cuore nella regia di Comencini, che per puro caso era anche suo nonno.

Comunque il Giuseppe Valerio, terrorista e pluriassassino confesso, non c'entra con la strage di Bologna; è semplicemente la persona giusta per fungere da parafulmine, brutto e cattivo quanto basta per occultare le altre piste, mai illuminate a dovere e legate ad un "annus terribilis" in cui accaddero troppi "incidenti" e si sfiorò seriamente la guerra aperta.

Unknown ha detto...

@Coroner: beh, il primo caso che citi, ossia Carlo Calenda, mi sembra invece la classica eccezione che conferma la regola. Non mi sembra che si sia rovinato la vita come gli altri attori bambini...è vero, ha scelto una carriera politica con idee e programmi discutibili o contestabili finché si vuole, ma ciò non significa che abbia sviluppato "disastri e distrofie dell'ego" come dici. Forse è uno dei pochi che si è salvato, ma la sua carriera di attore bambino risale a metà anni '80, vale a dire un'epoca in cui c'era già meno pressione psicologica su chi aveva successo, per via della maggiore "concorrenza"...

Quanto a Fioravanti, è anche probabile che non c'entri con la strage di Bologna, anche se è un dato di fatto il suo coinvolgimento nell'inchiesta e nei vari processi a riguardo...resta il fatto che ha comunque ucciso varie persone e che, nonostante ciò, oggi è di nuovo un uomo libero (e scrive addirittura sul quotidiano "Il Riformista"!). Resta la tristezza per la mancata rettitudine da adulto di un attore bambino che fece sognare le generazioni di ragazzi dell'epoca: se voleva lottare per delle idee poteva scegliere la normale carriera politica, come Calenda.

Contix

Zona Bédé ha detto...

Sono un appassionato di questo blog, ma questo avrei preferito non vederlo. Scusate.

Corrierino ha detto...

Perché?

Angelo Cappelli ha detto...

Indirettamente, fu proprio il tentativo di proseguire la sua carriera nel cinema a rovinare Giusva. Lasciò l'America, dove stava stduiando, per interpretare un filmaccio con Ewvige Fenech, e nel liceo romano che frequentava fu trascinato dal fratello nel vortice dell'estremismo nero.
Comunque, accanto agli attori bambini che anno avuto un'esistenza tragica, ce ne sono stati altri che hanno avuto successo in altri campi, come Shirley Temple, o che hanno accettato il ritorno ad un'esistenza anonima.
Dei due ragazzini di Sciuscià, uno (Interlenghi) ha avuto una buona carriera come attor giovane, l'altro da adulto ha fatto il tramviere, ma nelle interviste dichiarava sempre di essere soddisfatto della propria vitra e di non avere rimpianti.