Un fumetto dvvero angosciante, come non ne avevo mai letti! E oltretutto, pubblicato prima di quel 23 Giugno 1976 che nel fumetto è la data d'inizio della spaventosa glaciazione... però, a rileggerlo adesso, la trama mi sembra esattamente quella che poi è stata usata nel film "The day after tomorrow - L'alba del giorno dopo" (USA, 2004), con addirittura una scena che è ricalcata pari pari: quella degli aerei le cui ali si ghiacciano e i piloti muoiono "surgelati" all'istante! Ma non è la sola...anche il fatto che la gente si sposta nei paesi equatoriali per stare al sicuro era in quel film! Pura coincidenza o magari qualche soggettista e sceneggiatore americano aveva letto questo vecchio fumetto e l'aveva rielaborato per quel film? Chi lo sa...
Non ricordavo né il fumetto né la serie, sebbene già pubblicata sul blog. Sembra tenti di inserirsi nel filone catastrofico che allora riscuoteva grande successo, con contorno di postapocalittico. Interessante tentativo, sebbene non mi sembri molto riuscito, nello sviluppo di una produzione nazionale. Ma ormai è passato mezzo secolo ...
Io me lo ricordavo, questo, veramente angosciantissimo per un bambino (anche per un grande, a dire la verità). Grazie per aver caricato tutte le puntate.
Vorrei segnalare a CONTIX che un ciclo denominato "Il grande Gelo" è stato pubblicato sul settimanale "Il Vittorioso" (testi di Domenico Volpi disegni di Nevio Zeccara) a partire dal n. 28 al n. 51 del 1955. Ben 20 anni prima di questo fumetto! Anche in Volpi-Zeccara, gli europei si spostano nel deserto del Sahara per trovare riparo all'improvvisa glaciazione ... Pura coincidenza? Saverio Illarcio
Vorrei far notare che nel 1976 il record del mondo nei 100 metri piani era 9*95, quindi nessun corridore all'epoca poteva ambire a infrangere il muro dei 9 secondi... Lo sceneggiatore avrebbe potuto informarsi presso la redazione sportiva prima di scrivere una cosa del genere...:D
Per non parlare del fatto che non basta un calo della temperatura da 23 ad 11 gradi per far rallentare così tanto un atleta. Anzi, il freddo di solito migliora le prestazioni atletiche, almeno finché non si va sottozero.
Metà anni '70. Me li ricordo, io c'ero. Sui giornali più o meno "popolari", sui fumetti, ma anche sui quoptidiani, e ovunque: lo spauracchio, il "grande timore" per il futuro era la prossima glaciazione. Poi venne la "fine del petrolio", fra 10-20 anni. Poi (vent'anni dopo) la "fine del petrolio", fra 10 anni. Poi il "buco nell'ozono". Poi il "riscaldamento globale". Poi _(notizia di 15 giorni fa) l'annuncio di una "prossima glaciazione" (perché con tutta l'acqua che è venuta il riscaldamento non "tira" più. Posso dire che non credo più a niente?
Però il fumetto rispecchia un'epoca, e in questo senso è interessantissimo.
Beh, all'epoca tirava molto anche tutto il mondo del paranormale e degli UFO ... Poi, la "fine del petrolio" in effetti è storicamente interessante, sarebbe da approfondire. Conservo memoria, anche perché da bambino potevo circolare per le strade in bicicletta e con gli schettini (non esistevano, o non conoscevo ancora, i rollerblade), dell'austerity... Poi, I limiti dello sviluppo (dovrei ancora avere il libro da qualche parte). Poi, la fusione, per cui da cinquant'anni mancano trent'anni. Poi, molto altro ... Per la prossima glaciazione, ogni tanto, anzi ogni poco, esce qualche studio che la predice. Non sono un meteorologo, né un fisico dell'atmosfera, ma per quel poco che ho seguito di solito questi studi si rivelano superficiali e affrettati. E concordo che questo fumetto, per quanto di qualità non eccelsa, sia un'interessante testimonianza.
La principale causa di tutti questi discorsi ecologici e ambientalisti negli anni '70 era con tutta probabilità l'aumento del prezzo del greggio legato alla guerra del Kippur del 1973 e la conseguente crisi energetica (con le "domeniche a piedi" e cose simili).
Probabilmente ciò contribuì a causare un certo clima di maggiore scetticismo nella fiducia nella scienza e nella tecnica come mezzo principale per risolvere i più importanti problemi umani (qualcuno prima parlava di grandi diffusione di credenze sul paranormale e sugli UFO, per il primo posso concordare mentre per i secondi mi risulta che anche negli anni '50 se ne parlava parecchio, con relativi avvistamenti).
Il fumetto è davvero spaventoso...chissà i ragazzini di adesso come reagirebbero a una storia del genere. In ogni caso, secondo me, Maurizio (23 Maggio 2024) ha centrato perfettamente il punto: se si legge anche solo il RadioCorriere TV di quegli anni, per parecchie settimane consecutive (mi pare nel 1974) ci furono articoli sul pericolo di un'imminente glaciazione (perfetto contraltare del cosiddetto "riscaldamento globale" dei nostri giorni). Mi pare di ricordare che la Rai ci fece anche una serie di servizi giornalistici dedicati in qualche "Servizio speciale del Telegiornale", allora ancora a testata unica. In sostanza, anche a quei tempi si cavalcava molto la "current thing" (basta vedere quanti, articoli, servizi ai TG, serie TV, film e altre forme di comunicazione si concentrino oggi sul global warming).
14 commenti:
che angoscia!
(trama ingenua e inverosimile, piena di falle logiche, ma angosciante)
Un fumetto dvvero angosciante, come non ne avevo mai letti! E oltretutto, pubblicato prima di quel 23 Giugno 1976 che nel fumetto è la data d'inizio della spaventosa glaciazione... però, a rileggerlo adesso, la trama mi sembra esattamente quella che poi è stata usata nel film "The day after tomorrow - L'alba del giorno dopo" (USA, 2004), con addirittura una scena che è ricalcata pari pari: quella degli aerei le cui ali si ghiacciano e i piloti muoiono "surgelati" all'istante! Ma non è la sola...anche il fatto che la gente si sposta nei paesi equatoriali per stare al sicuro era in quel film! Pura coincidenza o magari qualche soggettista e sceneggiatore americano aveva letto questo vecchio fumetto e l'aveva rielaborato per quel film? Chi lo sa...
Contix
Non ricordavo né il fumetto né la serie, sebbene già pubblicata sul blog.
Sembra tenti di inserirsi nel filone catastrofico che allora riscuoteva grande successo, con contorno di postapocalittico. Interessante tentativo, sebbene non mi sembri molto riuscito, nello sviluppo di una produzione nazionale. Ma ormai è passato mezzo secolo ...
Io me lo ricordavo, questo, veramente angosciantissimo per un bambino (anche per un grande, a dire la verità). Grazie per aver caricato tutte le puntate.
Un fumetto agghiacciante.
Definirlo ''un fumetto agghiacciante'' è una freddura...
Vorrei segnalare a CONTIX che un ciclo denominato "Il grande Gelo" è stato pubblicato sul settimanale "Il Vittorioso" (testi di Domenico Volpi disegni di Nevio Zeccara) a partire dal n. 28 al n. 51 del 1955. Ben 20 anni prima di questo fumetto! Anche in Volpi-Zeccara, gli europei si spostano nel deserto del Sahara per trovare riparo all'improvvisa glaciazione ... Pura coincidenza?
Saverio Illarcio
Vorrei far notare che nel 1976 il record del mondo nei 100 metri piani era 9*95, quindi nessun corridore all'epoca poteva ambire a infrangere il muro dei 9 secondi... Lo sceneggiatore avrebbe potuto informarsi presso la redazione sportiva prima di scrivere una cosa del genere...:D
Per non parlare del fatto che non basta un calo della temperatura da 23 ad 11 gradi per far rallentare così tanto un atleta. Anzi, il freddo di solito migliora le prestazioni atletiche, almeno finché non si va sottozero.
Metà anni '70.
Me li ricordo, io c'ero.
Sui giornali più o meno "popolari", sui fumetti, ma anche sui quoptidiani, e ovunque: lo spauracchio, il "grande timore" per il futuro era la prossima glaciazione.
Poi venne la "fine del petrolio", fra 10-20 anni.
Poi (vent'anni dopo) la "fine del petrolio", fra 10 anni.
Poi il "buco nell'ozono".
Poi il "riscaldamento globale".
Poi _(notizia di 15 giorni fa) l'annuncio di una "prossima glaciazione" (perché con tutta l'acqua che è venuta il riscaldamento non "tira" più.
Posso dire che non credo più a niente?
Però il fumetto rispecchia un'epoca, e in questo senso è interessantissimo.
Beh, all'epoca tirava molto anche tutto il mondo del paranormale e degli UFO ...
Poi, la "fine del petrolio" in effetti è storicamente interessante, sarebbe da approfondire. Conservo memoria, anche perché da bambino potevo circolare per le strade in bicicletta e con gli schettini (non esistevano, o non conoscevo ancora, i rollerblade), dell'austerity...
Poi, I limiti dello sviluppo (dovrei ancora avere il libro da qualche parte).
Poi, la fusione, per cui da cinquant'anni mancano trent'anni.
Poi, molto altro ...
Per la prossima glaciazione, ogni tanto, anzi ogni poco, esce qualche studio che la predice. Non sono un meteorologo, né un fisico dell'atmosfera, ma per quel poco che ho seguito di solito questi studi si rivelano superficiali e affrettati.
E concordo che questo fumetto, per quanto di qualità non eccelsa, sia un'interessante testimonianza.
Comunque il disegnatore Giorgio Trevisan è bravo.
La principale causa di tutti questi discorsi ecologici e ambientalisti negli anni '70 era con tutta probabilità l'aumento del prezzo del greggio legato alla guerra del Kippur del 1973 e la conseguente crisi energetica (con le "domeniche a piedi" e cose simili).
Probabilmente ciò contribuì a causare un certo clima di maggiore scetticismo nella fiducia nella scienza e nella tecnica come mezzo principale per risolvere i più importanti problemi umani (qualcuno prima parlava di grandi diffusione di credenze sul paranormale e sugli UFO, per il primo posso concordare mentre per i secondi mi risulta che anche negli anni '50 se ne parlava parecchio, con relativi avvistamenti).
Ciao.
Michele
Il fumetto è davvero spaventoso...chissà i ragazzini di adesso come reagirebbero a una storia del genere.
In ogni caso, secondo me, Maurizio (23 Maggio 2024) ha centrato perfettamente il punto: se si legge anche solo il RadioCorriere TV di quegli anni, per parecchie settimane consecutive (mi pare nel 1974) ci furono articoli sul pericolo di un'imminente glaciazione (perfetto contraltare del cosiddetto "riscaldamento globale" dei nostri giorni). Mi pare di ricordare che la Rai ci fece anche una serie di servizi giornalistici dedicati in qualche "Servizio speciale del Telegiornale", allora ancora a testata unica.
In sostanza, anche a quei tempi si cavalcava molto la "current thing" (basta vedere quanti, articoli, servizi ai TG, serie TV, film e altre forme di comunicazione si concentrino oggi sul global warming).
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