Impensabile che uno scrittore del livello di Milani potesse commettere un simile errore. Mi chiedo chi abbia fatto il lettering, correggendo Milani (spero non lo stesso Micheluzzi) e chi, in redazione, non si sia accorto dell'errore.
Ce n'è un altro peggiore dato che non riguarda lo spelling: nella seconda pagina la bandiera giapponese non è quella imperiale, ma quella postbellica senza i raggi solari. Strano errore da parte di un Autore solitamente preciso come il grande Micheluzzi.
La faccenda della bandiera è più complessa, e non dimentichiamo che si parla del 1973 quando, prima di Internet, certe ricerche erano difficili. A pagina 66 compare la bandiera a cui fai riferimento, ed è correttamente quella della marina giapponese, mentre nelle altre occasioni compare quella senza raggi, che tuttavia mi risulta fosse quella ufficiale già prima della guerra; tuttavia è probabile che anche in queste occasioni sarebbe dovuta comparire quella coi raggi perché si parla di quella dell'esercito, simile (ma non uguale) a quella della marina. In sostanza credo che a Micheluzzi vada concesso il dubbio, tanto più che ha quasi azzeccato la bandiera americana di quel periodo (a pagina 62), che avrebbe mostrato 48 stelle su 6 righe ed 8 colonne (invece ci sono 9 colonne, ma forse disegnandole ne ha perso il conto)
Concordo con Fantasio, la bandiera coi raggi era la bandiera di guerra della marina imperiale, presente sulle navi impegnate nel conflitto, mentre nei territori conquistati veniva issata la bandiera nazionale, il sol levante, che è quella in uso ancora oggi. La vignetta in questione riguarda i territori occupati e l'utilizzo della bandiera nazionale è una prova ulteriore del perfezionismo del compianto Micheluzzi.
Secondo me era ben documentato vedi questa foto https://www.gettyimages.it/detail/fotografie-di-cronaca/two-american-marines-displaying-a-captured-fotografie-di-cronaca/3071487?adppopup=true
9 commenti:
Bellissimo, ma nessuno ha notato l'errore da matita blu a pagina 68?
Evacuazione?
Esatto.
Impensabile che uno scrittore del livello di Milani potesse commettere un simile errore. Mi chiedo chi abbia fatto il lettering, correggendo Milani (spero non lo stesso Micheluzzi) e chi, in redazione, non si sia accorto dell'errore.
Ce n'è un altro peggiore dato che non riguarda lo spelling: nella seconda pagina la bandiera giapponese non è quella imperiale, ma quella postbellica senza i raggi solari.
Strano errore da parte di un Autore solitamente preciso come il grande Micheluzzi.
La faccenda della bandiera è più complessa, e non dimentichiamo che si parla del 1973 quando, prima di Internet, certe ricerche erano difficili. A pagina 66 compare la bandiera a cui fai riferimento, ed è correttamente quella della marina giapponese, mentre nelle altre occasioni compare quella senza raggi, che tuttavia mi risulta fosse quella ufficiale già prima della guerra; tuttavia è probabile che anche in queste occasioni sarebbe dovuta comparire quella coi raggi perché si parla di quella dell'esercito, simile (ma non uguale) a quella della marina. In sostanza credo che a Micheluzzi vada concesso il dubbio, tanto più che ha quasi azzeccato la bandiera americana di quel periodo (a pagina 62), che avrebbe mostrato 48 stelle su 6 righe ed 8 colonne (invece ci sono 9 colonne, ma forse disegnandole ne ha perso il conto)
Concordo con Fantasio, la bandiera coi raggi era la bandiera di guerra della marina imperiale, presente sulle navi impegnate nel conflitto, mentre nei territori conquistati veniva issata la bandiera nazionale, il sol levante, che è quella in uso ancora oggi.
La vignetta in questione riguarda i territori occupati e l'utilizzo della bandiera nazionale è una prova ulteriore del perfezionismo del compianto Micheluzzi.
Secondo me era ben documentato
vedi questa foto
https://www.gettyimages.it/detail/fotografie-di-cronaca/two-american-marines-displaying-a-captured-fotografie-di-cronaca/3071487?adppopup=true
Non so se avete notato ma a pagina 61 l'uomo con la ricetrasmittente mi sembra proprio il grande Micheluzzi.
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