7 febbraio 2022

Cibo, ma non per tutti

Tratto dal Giornalino nº 13 del 26 marzo 1997.







4 commenti:

Manlio ha detto...

Il tocco di Toppi rendeva il contrasto tra "ricchi" e "poveri" ancora più vivido. In una storia più o meno di quel periodo, ossia "la città" la descrizione visiva di quel paesaggio post-apocalittico era così "realistica" da risultare angosciante.

Anonimo ha detto...

Cosa si è fatto di concreto? I governanti, tutti i governanti del mondo non pensano al benessere della povera gente, ma al proprio... E se spunta l'eccezione, viene ridicolizzato. Se si volesse davvero aiutare chi ha fame, la prima cosa da fare sarebbe dargli l'acqua!

Vincenzo ha detto...

Noi possiamo dare il nostro contributo, per esempio, effettuando consumi che rispettino popoli, lavoratori e ambiente. QUESTO CI È DATO FARLO, ed è un agire politico dal basso. Un sito consultabile, a tal proposito,per mettere in pratica delle buone prassi, è http://www.cnms.it/index.php
Una rivista formidabile, in tal senso, è "Altraeconomia", di cui è consultabile il sito. Uno strumento utile, anche se forse ultimamente non più aggiornato, è il volume "Guida al consumo critico".

Anonimo ha detto...

Grazie per queste informazioni, Vincenzo!