Un remake in piena regola della prima storia degli Aristocratici... Curioso l'antefatto che spiega che in realtà gli Aristocratici sono un corpo speciale al servizio diretto della regina: forse che al Giornalino non si potevano presentare gli Aristocratici come semplici ladri gentiluomini?
Uno sforzo enorme per riscrivere e ridisegnare da capo una storia, e con quale risultato? La banda, col Conte diventato "Charles" e trasformato in uno 007 attempato, perde quasi tutto il suo fascino. La qualità del disegno è peggiorata moltissimo (Tacconi era ormai anziano), specialmente con Jean e con i dettagli in campo lungo. Gli "aggiornamenti" (telefonini, realtà virtuale) sono palesemente inseriti a forza in un contesto che invece nasce da certi film degli anni '60/primi '70, dove si faceva ampio uso di tecnologie più semplici ma ingegnose (le barre telescopiche, le carrucole) e stonano senza servire al loro scopo. La storia si salva solo grazie alla bontà dell'idea originale, ma Castelli poteva anche risparmiarsi questo remake.
3 commenti:
Un remake in piena regola della prima storia degli Aristocratici... Curioso l'antefatto che spiega che in realtà gli Aristocratici sono un corpo speciale al servizio diretto della regina: forse che al Giornalino non si potevano presentare gli Aristocratici come semplici ladri gentiluomini?
Ecco la prima versione:
https://corrierino-giornalino.blogspot.com/2018/07/gli-aristocratici.html?m=1
Uno sforzo enorme per riscrivere e ridisegnare da capo una storia, e con quale risultato? La banda, col Conte diventato "Charles" e trasformato in uno 007 attempato, perde quasi tutto il suo fascino. La qualità del disegno è peggiorata moltissimo (Tacconi era ormai anziano), specialmente con Jean e con i dettagli in campo lungo. Gli "aggiornamenti" (telefonini, realtà virtuale) sono palesemente inseriti a forza in un contesto che invece nasce da certi film degli anni '60/primi '70, dove si faceva ampio uso di tecnologie più semplici ma ingegnose (le barre telescopiche, le carrucole) e stonano senza servire al loro scopo. La storia si salva solo grazie alla bontà dell'idea originale, ma Castelli poteva anche risparmiarsi questo remake.
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